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Brindisi, ucciso a pistolettate: chiesto il processo per il presunto killer del 19enne Carvone

 
Stefania de Cristofaro

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Stefania de Cristofaro

Brindisi, imputato di stalking  colto da infarto in tribunale

Il tribunale di Brindisi

La richiesta a carico dell’imputato Ferrarese è del pm della Dda di Lecce. Udienza preliminare il 27 febbraio

Domenica 05 Febbraio 2023, 13:19

BRINDISI - Omicidio premeditato aggravato non solo da futili motivi, ma anche dall’aver commesso il fatto per agevolare le attività dell’associazione di stampo mafioso Sacra corona unita. La pm della Dda di Lecce, Carmen Ruggiero, ha chiesto il processo nei confronti di Giuseppe Ferrarese, 27 anni, di Brindisi, per l’omicidio di Giampiero Carvone, 19 anni, ucciso a colpi di pistola sotto la sua abitazione, in via Tevere, nel rione Perrino, nella notte tra il 9 e il 10 settembre 2019. Ferrarese è stato arrestato dagli agenti della Squadra mobile di Brindisi il 27 giugno 2022. L’udienza preliminare si svolgerà davanti al gup del tribunale di Lecce il 27 febbraio.

Stando alla ricostruzione contestata nella richiesta di rinvio a giudizio, Carvone sarebbe stato “promesso ad Andrea Romano, capo dell’omonimo clan, tramite un suo affiliato” e avrebbe “pregiudicato gli interessi dei gruppi criminosi che esercitavano il controllo sulla città di Brindisi, tra cui quello riconducibile” anche a “Davide Di Lena e Luca Ciampi”. Sia Di Lena che Ciampi sono estranei a questo troncone. Carvone avrebbe agito in qualità di “cane sciolto, al di fuori delle regole e in violazione del vincolo di omertà imposti dal clan”, ha precisato la pm nel capo d’imputazione. Ucciso perché non doveva parlare. Ammazzato perché avrebbe indicato Giuseppe Ferrarese come suo complice “nel furto dell’auto di Stefano Coluccello”, una Lancia Delta, avvenuto la mattina precedente. Tre colpi di pistola calibro 7,65 mentre Carvone era di spalle. Uno alla testa, quello fatale.

Andrea Romano nel frattempo ha reso una serie di interrogatori davanti ai pm della Direzione distrettuale antimafia di Lecce; è diventato un collaboratore di giustizia ed è stato ascoltato sull’omicidio del 19enne, così come sua moglie Angela Coffa, la sorella Annarita Coffa e il marito Alessandro Polito. Con la formula dell’incidente probatorio è stata sentita una giovane donna brindisina, separata e madre di due figli, che con le sue dichiarazioni ha impresso una svolta nelle indagini sull’omicidio, sconfessando l’alibi che Ferrarese aveva dato per quella notte. La ragazza è stata riconosciuta come testimone di giustizia.

La pm della Dda ha chiesto il processo anche per Orlando Carella, brindisino, 54 anni, con l’accusa di aver minacciato quella ragazza, prima che fosse chiamata a rendere testimonianza nel processo davanti al tribunale di Brindisi, per l’udienza del 23 aprile 2021, scaturito dall’indagine sul furto d’auto. “Sapendo che doveva rendere dichiarazioni in ordine all’alibi fornito da Giuseppe Ferrarese, con riferimento all’orario della morte di Giampiero Carvone, dopo averla invitata a lasciare il telefono all’interno” del locale commerciale in cui lavorava, e a seguirlo all’esterno, le avrebbe messo “un braccio intorno alla spalla su cui batteva la mano con chiaro atteggiamento intimidatorio”.

Carella, secondo l’accusa, avrebbe pronunciato ripetutamente la frase ‘Mucciamo il ragazzo’ (nascondiamo il ragazzo) dicendole che, nel caso in cui le avessero chiesto della presenza di Giuseppe Ferrarese nella sua abitazione, la notte dell’omicidio, avrebbe dovuto riferire falsamente di non ricordare perché aveva trascorso più volte la notte a casa sua”. Ferrarese è difeso dagli avvocati Cosimo Lodeserto ed Emanuela De Francesco, Carella dall’avvocato Giuseppe Guastella. La famiglia di Carvone è rappresentata dall’avvocato Marcello Tamburini e potrà costituirsi parte civile in occasione dell’udienza preliminare. Il padre del 19enne, Piero Carvone, in occasione del giorno del compleanno del figlio, il 28 gennaio, ha scritto un post sulla sua pagina Facebook: “Quest’anno è un compleanno diverso, con un nome di chi ti ha ucciso. Il tempo è galantuomo, restituisce tutto a tutti. Giustizia sarà fatta. Ti amo, amore mio. Ora puoi riposare in pace, al contrario di qualcuno”.

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