CEGLIE - I carabinieri lo hanno “beccato” mentre cedeva due dosi di cocaina ad un acquirente. I militari dell’Arma della stazione di Ceglie Messapica, che avevano con loro un cane addestrato a fiutare l’eventuale presenza di droga, che era stato fatto arrivare appositamente a Ceglie da Modugno, dove ha sede il nucleo cinofili dei CC, sono immediatamente intervenuti.
Dopo aver bloccato il presunto pusher e il suo cliente, i carabinieri hanno proceduto a perquisire l’abitazione di Rocco Conte, 36 anni, cegliese. In casa di Conte i militari dell’Arma hanno trovato 3,3 grammi di cocaina, 29, 40 grammi di eroina, 305 euro in banconote di piccolo taglio e tutto quello che serve per confezionare le dosi di sostanza stupefacente. Per Conte è scattato l’arresto per detenzione ai fini di spaccio di sostanze stupefacenti. Il presunto spacciatore è finito in carcere, a Brindisi, dove resterà almeno sino alla celebrazione dell’udienza di convalida del provvedimento restrittivo adottato a suo carico dai carabinieri.
A casa del 36enne cegliese i militari dell’Arma non sono arrivati per caso. Questo è certo. D’altronde, il fatto che i carabinieri hanno bussato alla porta dell’abitazione portandosi al seguito le unità cinofile, fatte arrivare appositamente da Modugno (Bari), è la prova provata che la perquisizione è stata preceduta da un lavoro di indagine su cui al momento gli investigatori preferiscono non dire alcunché. In effetti, Conte aveva in casa sia cocaina che eroina. Da tempo l’eroina è tornata. In realtà non se ne è mai andata. È stata sempre lì. Costa anche meno, poco più della metà della cocaina (tra le 25 e le 30 euro di media per dose) e lentamente si sta ricavando un proprio mercato sulle piazza dello spaccio del Brindisino. Lo dicono i numeri delle persone che vengono segnalate al Prefetto dai carabinieri dopo che vengono trovate in possesso di piccoli quantitativi di eroina.