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Brindisi, denunciati 34 falsi braccianti: hanno truffato all'Inps 200mila euro

 
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Brindisi, denunciati 34 falsi braccianti: hanno truffato all'Inps 200mila euro

Grazie alla complicità di un titolare di un'azienda agricola che ha simulato l'acqcuisizone di altri terreni per giustificare l'aumento di giornate lavorative

Sabato 08 Giugno 2019, 10:19

Trentaquattro persone, falsi braccianti agricoli, sono stati denunciati dai carabinieri nel Brindisino, per truffa all'Inps: sono accusati di aver percepito indebitamente prestazioni previdenziali e assistenziali. L'indagine, che ha consentito il recupero di indennità pari a 200mila euro, è stata condotta dai Carabinieri del Nucleo Ispettorato del Lavoro di Brindisi, in collaborazione con il personale ispettivo dell’I.N.P.S., ed è durata otto mesi.

Gli accertamenti sono stati eseguiti su tutti i 20 Comuni della provincia di Brindisi e hanno consentito l'identificazione e la denuncia di un 33enne di Brindisi, titolare e legale rappresentante di un’azienda operante nel settore agricolo, concorrente nel reato di truffa ai danni dello Stato con i 34 falsi braccianti. Il falso imprenditore agricolo in questione, con artifizi e raggiri, attraverso la produzione all’Inps, nella denuncia aziendale, di falsi contratti di affitto di terreni agricoli all’insaputa dei legittimi proprietari, ha determinato un aumento esponenziale della superficie aziendale coltivata, che ha prodotto quale conseguenza l’aumento delle giornate agricole per la conduzione degli stessi e quindi di forza bracciantile.

In sostanza, a ogni appezzamento di terreno corrisponde per legge una quantità di giornate lavorative determinate a seconda della coltura praticata per cui è ammesso il contributo. Questo meccanismo ha pertanto consentito agli indagati di conseguire indebitamente - senza aver mai prestato alcuna giornata lavorativa - il diritto a prestazioni previdenziali e assistenziali altrimenti non dovute, erogate dall’INPS, facendo altresì ottenere agli stessi (falsi) braccianti agricoli la costruzione artificiosa di una posizione assicurativa, finalizzata a garantire una futura pensione non spettante.

A tal scopo, si è proceduto all’identificazione e all’interrogatorio di  degli ignari proprietari di appezzamenti agricoli, i quali hanno dichiarato di non aver mai affidato la conduzione dei loro terreni al citato 33enne. Quindi, in relazione agli anni 2017 e 2018, sono stati recuperati contributi previdenziali e assistenziali, nonché indennità di disoccupazione agricola, maternità e malattia per un importo complessivo pari a circa 200.000,00€. Tra l’altro, gli accertamenti, hanno anche evidenziato che, dei 34 falsi braccianti agricoli denunciati, 19 sono donne (ovvero ben il 55,8%, cui spetta, come detto, anche la corresponsione dell’ulteriore indennità di maternità) e 22 dei 34 (quindi il 64,7%) hanno precedenti di polizia.

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