BRINDISI - Da Taranto si era trasferito a San Pancrazio Salentino e aveva trovato casa a 200 metri dalla sezione distaccata dell’istituto tecnico «Epifanio Ferdinando». Alla luce di quello che i carabinieri della stazione di San Pancrazio hanno trovato nell’abitazione di Antonio Denunzio, 24 anni, viene spontaneo pensare che la scelta della casa da parte del giovane tarantino fosse stata strategica.
Perquisendo l’abitazione del 24enne, in via Panieri, a un paio di centinaia di metri dalla scuola, i militi hanno trovato 23 dosi da un grammo l’una e 9 dosi da quattro grammi di marijuana. L’«erba» era confezionata con ritagli di busta di cellophane del tipo di quelle impiegate per il conferimento dei rifiuti. Il presunto pusher è stato arrestato, in flagranza di reato, ai domiciliari.
La sostanza stupefacente Denunzio la teneva in camera da letto, nell’armadio. Nel comodino i militari dell’Arma hanno trovato un bilancino elettronico di precisione, che presentava evidenti residui di marijuana. Sempre nella stanza da letto, i carabinieri hanno trovato una lampada di tipo alogeno, accesa e puntata su due vasi in cui vi erano due piantine appena spuntate di marijuana, dell’altezza di circa 3 (tre) centimetri. Sotto il materasso c’erano 760 euro in banconote di vario taglio, prevalentemente da 20 euro.
A condurre i carabinieri di San Pancrazio - da tempo impegnati in una «crociata» contro gli spacciatori di droga - a casa di Denunzio è stato il fatto che quell’abitazione da qualche giorno era interessata da un continuo andirivieni di studenti dell’istituto tecnico industriale. Ai militari dell’Arma questa circostanza non è sfuggita e hanno deciso di andare a bussare alla porta di quella abitazione per rendersi conto del perché fosse tanto «visitata». Dopo il rinvenimento della «maria» per il giovane tarantino è scattato l’arresto.
Denunzio è poi comparso davanti al giudice per le indagini preliminari del Tribunale di Brindisi per l'udienza di convalida: il gip ha convalidato il provvedimento e al tempo stesso ha accolto l'istanza di remissione in libertà presentata dai difensori (gli avvocati Cosimo Lodeserto e Cosimo Bianco del foro di Brindisi) del presunto pusher.