Venerdì 03 Ottobre 2025 | 19:23

Mo: Speranzon (FdI), 'manifestazioni frutto di una radicalizzazione'

 
Agenzia Adnkronos

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Venerdì 03 Ottobre 2025, 16:20

Roma, 3 ott.-(Adnkronos) - "Lo sciopero è un diritto costituzionale, non uno strumento di lotta politica da piegare a interessi di parte. Non può e non deve diventare un abuso, usato per mettere pretestuosamente in difficoltà i cittadini, le imprese e le persone comuni, creando al contempo occasioni di devastazione delle città, aggressioni alle forze dell’ordine e distruzione impunita di beni pubblici e privati. Inneggiare alla pace mentre si invoca la morte dei rappresentanti del Governo è una contraddizione inaccettabile". Così in una nota il senatore veneziano Raffaele Speranzon, vicecapogruppo vicario di Fratelli d’Italia a Palazzo Madama.

"Bloccare per ore il Ponte della libertà - prosegue - è indecente e dimostra una volta di più che i centri sociali non sono spazi di confronto democratico ma di indottrinamento ideologico che avvelenano le coscienze dei giovani con l’odio e li trasformano in violenti intolleranti. Le vergognose scene di violenza dei sedicenti pro-Pal, a cui siamo costretti ad assistere nel nostro Paese e anche nelle città del Veneto, fanno male: sono il frutto di una radicalizzazione purtroppo alimentata e cavalcata anche dalla Cgil e dalla sinistra di opposizione. Privi di argomenti politici concreti, i responsabili della sottoscrizione di contratti che hanno reso i lavoratori italiani tra i più poveri d’Europa, scelgono la strada del caos e delle piazze violente per attaccare il Governo e per seminare il terrore tra i cittadini per bene".

"Si tratta di una strategia tragica sotto ogni profilo: storico, perché dimostra che non si è imparato nulla dagli errori che in passato portarono al terrorismo armato; geopolitico, perché ignora completamente la complessità del momento internazionale, che richiederebbe invece responsabilità, equilibrio e serietà; politico, perché questa irresponsabilità allontanerà sempre di più gli elettori dalle urne, soprattutto quelli che una volta votando Pd non credevano di votare per l’estrema sinistra", conclude.

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