Mercoledì 29 Ottobre 2025 | 21:52

Andria, caccia al «sacchetto selvaggio»: altre multe salate

Andria, caccia al «sacchetto selvaggio»: altre multe salate

 
Aldo Losito

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Aldo Losito

Andria, caccia al «sacchetto selvaggio»: altre multe salate

Abbandono di rifiuti in campagna, due sanzioni da 2.500 euro

Mercoledì 29 Ottobre 2025, 09:30

Non cessa la cattiva abitudine di abbandonare rifiuti in campagna da parte dei cittadini andriesi più indisciplinati e poco rispettosi dell’ambiente. Alla stessa maniera, continua ad essere alta l’attenzione della Polizia Locale, che nei giorni scorsi ha sorpreso due persone mentre lasciavano rifiuti in contrada Posta Milella. Dopo l’ultimo intervento, nell’anno in corso salgono a 19 le notizie di reato e 130 i sanzionati.

L’ennesima operazione di polizia giudiziaria ha portato alla denuncia di due persone per il reato di abbandono di rifiuti non pericolosi. Il recente episodio è il risultato dell’installazione di nuove fototrappole avvenuta lo scorso 18 aprile. I dispositivi hanno immortalato nel pomeriggio del 25 aprile scorso, due uomini giunti a bordo di un’autovettura che scaricavano a bordo strada diversi rifiuti ingombranti: due cassette di legno, una stufa elettrica, tre telai di sedie, un pezzo di plastica e un monitor tv. Attraverso la targa del veicolo, gli agenti sono risaliti al proprietario, poi ascoltato e identificato come persona sottoposta a indagini preliminari. Successivamente, si è arrivati all’identificazione e alla denuncia di un altro uomo, il passeggero che era nella stessa auto.

Dopo essere stati identificati e deferiti all’autorità giudiziaria per la contravvenzione di abbandono di rifiuti, gli indagati sono stati ammessi al procedimento di oblazione amministrativa. Si tratta di un istituto giuridico che nel caso di contravvenzioni, consente o una pena alternativa all’arresto o l’ammenda, come nel caso in esame. Agli indagati è stata, infatti, concessa la facoltà di estinguere il reato mediante il pagamento, ciascuno, di una somma pari a 2.500 euro. Questa cifra corrisponde a un quarto del massimo dell’ammenda prevista. L’adempimento di tale obbligo pecuniario, pur chiudendo la partita in sede amministrativa, produce l’effetto giuridico di estinguere il reato, evitando il rinvio a giudizio penale.

La lunga durata delle indagini è dovuta alla complessità delle stesse come richiesta dal Codice di Procedura Penale, che esige di attribuire un’identità certa all’autore del fatto, per poi procedere all’escussione e alla notifica. Elementi che portano a dilatare i tempi dell’inchiesta. «Aldilà dell’efficacia delle sanzioni e della complessità degli iter giudiziari – è scritto in una nota della Polizia Locale – si rinnova l’appello alla collettività di evitare altri episodi simili. Ogni intervento repressivo, per quanto necessario, non potrà mai sostituirsi al senso civico e alla collaborazione. L’ambiente e il paesaggio, in particolare l’agro come dimostrato dal caso di Contrada Posta Milella, rappresentano un patrimonio collettivo. Il rispetto delle norme sul conferimento e il rifiuto di pratiche illecite di abbandono sono il primo e più efficace strumento di tutela, a difesa del territorio quale inestimabile bene comune».

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