Proprio quest’anno la villa comunale di Trani ha compiuto duecento anni di vita. La ricorrenza è stata celebrata più con convegni e mostre che con interventi concreti, ma ora sembra profilarsi una svolta in direzione di un recupero della sua antica bellezza.
Entrare oggi nei giardini pubblici resta un piacere per chi cerca frescura e relax, ma il confronto con le immagini del passato talvolta è impietoso: troppo bella ieri, troppo povera oggi. A questo si aggiunge un cantiere fermo da anni, quello per il ripascimento al piede del muraglione, mai realmente avviato. E lo stesso Muraglione – soprattutto sotto il monumento ai Caduti – si sta progressivamente sgretolando, mostrando cavità sempre più ampie e preoccupanti.
In questo scenario, l’amministrazione comunale ha finalmente dato il via libera alla progettazione per la riqualificazione della villa comunale e di piazza Plebiscito, due luoghi simbolo della città.
A comunicarlo è stato il vice sindaco e assessore al verde pubblico, Fabrizio Ferrante, che ha illustrato le linee guida dei prossimi interventi.
Per piazza Plebiscito, l’iter è già in fase avanzata, con la progettazione esecutiva in corso. L’approccio scelto è conservativo, mirato a preservare l’identità storica della piazza. Il progetto prevede la piantumazione di nuovi ficus simili a quelli esistenti e il rifacimento parziale della pavimentazione.
«Si tratta sostanzialmente di un approccio conservativo, con innovazioni che ricordano l’originaria conformazione del sito», spiega Ferrante, sottolineando che la principale novità sarà l’ampliamento delle formelle per consentire alle radici degli alberi di svilupparsi senza danneggiare il suolo.
Il progetto è stato affidato all’ingegnere Amalia Palma, per un importo di poco superiore agli 8.000 euro. L’intervento riguarda la zona della piazza con pavimentazione in mattoni e aiuole circolari, dove molte alberature, ormai malate, furono tagliate due anni fa. «Il progetto prevede un rinnovo completo delle alberature, con specie più resistenti e durature», si legge nella determinazione comunale.
Per la villa comunale, invece, l’idea è più ambiziosa: la progettazione dovrà prevedere una riqualificazione complessiva dell’intera area verde, con interventi sui viali, le aiuole, i monumenti e l’area giochi.
L’incarico di progettazione è stato affidato all’architetto Francesca Onesti, tramite procedura diretta sulla piattaforma Mepa, per un importo complessivo di 36.000 euro, comprensivo di progettazione e direzione dei lavori.
Resta invece ferma la situazione dell’altra metà della piazza, quella antistante la villa comunale e la chiesa di San Domenico, oggi in parte transennata dopo il terremoto del 2019. Quest’area, definita dalla soprintendente Anita Guarnieri «un’anticamera naturale della villa», versa in condizioni di degrado, con pavimentazione deteriorata e zampilli dell’aiuola centrale inattive da oltre vent’anni.
Secondo alcune indiscrezioni, la sua riqualificazione potrebbe rientrare nel più ampio progetto di recupero della villa comunale. Tuttavia, al momento non esiste ancora alcuna copertura economica né un piano formalmente approvato. Così, a due secoli esatti dalla sua nascita, la villa più amata dai tranesi resta sospesa tra il suo glorioso passato e la promessa – ancora tutta da mantenere – di una rinascita.












