BARLETTA - La polemica delle opposizioni per le parole del sindaco Cosimo Cannito su Regione Puglia e Comune di Bari ed una manifestazione pro-Palestina fissata per il 14 giugno: la questione mediorientale è al centro del dibattito politico cittadino.
Nella giornata della festa della Repubblica, il sindaco ha deciso di esporre la bandiera palestinese a palazzo di città. La sua scelta è stata motivata dalla volontà di «ricordare quanto importanti siano la democrazia e la pace». Allo stesso tempo, il primo cittadino ha manifestato il suo disaccordo con la «decisione della Regione Puglia e del sindaco di Bari Vito Leccese di interrompere qualsiasi rapporto politico con gli israeliani, perchè questo alimenta l’antisemitismo e condanna il popolo israeliano all’isolamento».
Una presa di posizione che ha provocato la reazione delle opposizioni. Il capogruppo di Coalizione Civica, Carmine Doronzo, in uno sfogo sui propri canali social, ha definito le parole di Cannito «uno schiaffo alla nostra intelligenza». «Il sindaco - ha affermato Doronzo - avrebbe potuto esporre la bandiera palestinese (cosa giustissima) senza aggiungere altre considerazioni inutili e dannose. Ma riflettendoci, non sarebbe stato nel suo stile, abituato com’è a far parlare di sé (e della nostra città) sempre in modo negativo. Eppure di una cosa sono sicuro. Quella bandiera ha ormai un valore così forte e globale che non saranno di certo le sue considerazioni fuori dalla storia e dall’umanità a farle perdere di senso».
Sulla stessa lunghezza d’onda la capogruppo del Partito Democratico, Rosa Cascella. «Cannito - ha affermato la dem - cerca di tenere il piede in due scarpe: esporre la bandiera per mostrarsi sensibile, ma attaccare chi prende posizione vera, accusando altri di fare strumentalizzazione politica. Il tutto mentre si scaglia contro Regione Puglia e Comune di Bari, colpevoli - a suo dire - di essere troppo netti nel condannare il governo israeliano. Esporre la bandiera palestinese non è un gesto neutro, non è una decorazione simbolica. È una scelta di campo in favore di un popolo oppresso, che soffre sotto bombe, assedi e fame. Se davvero si vuole parlare di pace e diritti, bisogna avere il coraggio di dire le cose come stanno».
Mentre monta la polemica sulle parole del sindaco, il neo costituito comitato pro-Palestina ha fissato per il 14 giugno alle 18.30 in piazza Aldo Moro una grande manifestazione di supporto alla causa palestinese. «Questa mobilitazione - ha spiegato uno dei promotori, Luigi Gianfrancesco - vuole essere un grido collettivo, una pressione sociale consapevole e forte, capace di influenzare le istituzioni locali, nazionali e internazionali e sensibilizzare il nostro territorio. La lotta per la libertà e la giustizia deve unire tutta la cittadinanza, senza divisioni di bandiera o appartenenza politica».
L’assenza di collegamento con qualsiasi forza politica è stata evidenziata con fermezza dagli organizzatori che hanno definito la manifestazione come «un momento di incontro e confronto tra diverse realtà per costruire un fronte comune». I promotori della manifestazione hanno anche sottoscritto un documento programmatico all’interno del quale vengono, tra le altre cose, formulate alcune richieste al comune di Barletta. Nello specifico, si chiede di: «mantenere esposta a Palazzo di Città la bandiera della Palestina fino al termine delle le atrocità in atto», «stipulare patti di amicizia e gemellaggi con città palestinesi», «intitolare vie o piazze ai territori palestinesi in memoria della guerra genocida in atto e della resistenza del popolo palestinese», «promuovere raccolte di fondi per aiuti umanitari e per progetti di pace a sostegno del popolo palestinese» e «organizzare iniziative per l’accoglienza, l’affido e l’adozione dei bambini e delle bambine rimasti orfani».