BARLETTA - «Una benedizione speciale per Barletta e per i ragazzi». Parole che suonano dolci, specie se a pronunciarle è Papa Leone XIV. Quello che è avvenuto sabato pomeriggio nella Basilica di Santa Maria Maggiore a Roma è qualcosa che i cresimandi della parrocchia del Buon Pastore di Barletta difficilmente potranno dimenticare.
Accompagnati da don Claudio Gorgoglione, i 14enni della storica parrocchia del quartiere Medaglie d’Oro erano arrivati nella capitale per un viaggio programmato da tanto tempo con il fine di celebrare il Giubileo varcando la Porta Santa a San Pietro. Prima di arrivare al culmine del percorso, però, erano in programma altre due tappe: la prima nella Basilica di S. Giovanni in Laterano e la seconda a S.Maria Maggiore, una chiesa che rappresenta qualcosa di speciale per i barlettani. Civitas Mariae dal 2009, Barletta ha un legame particolare con la Vergine Maria: alle spalle dell’altare della chiesa di S. Maria Maggiore dove oggi staziona l’icona della Madonna dello Sterpeto, c’è infatti una lapide sulla quale viene riportato come la cattedrale nel cuore del centro storico della città sia «affiliata» a quella omonima di Roma dove è sepolto Papa Francesco.
«Forse - ha raccontato don Claudio - sarà stato questo legame speciale a regalarci la grande emozione che abbiamo vissuto». L’incontro con il Papa è stato, infatti, assolutamente casuale. «Eravamo in fila a Santa Maria Maggiore con l’obiettivo di portare un saluto a Papa Francesco, quando - ha proseguito don Claudio - una signora ci ha raccomandato di non andar via presto e di non scoraggiarci davanti alla fila. L’ho preso come un segno».
Don Claudio ha raccontato di aver percepito come ci fosse qualcosa di strano nell’aria, quando ad un certo punto «abbiamo sentito un boato, c’era il Papa! Di lì ci siamo messi a correre con la volontà di incontrarlo. Dopo essere passato dal tabernacolo ed aver pregato Maria Salus, Papa Leone è arrivato alla tomba di Papa Francesco dove eravamo noi». Ed ecco il momento in cui i ragazzi e don Claudio hanno richiamato l’attenzione ottenendo lo sguardo del Pontefice con il quale hanno scambiato qualche battuta, fino ad arrivare alla «benedizione speciale per la comunità parrocchiale e per tutta Barletta». «Scherzando con i ragazzi - ha raccontato don Claudio - ho detto loro che la carezza del Santo Padre ci avrebbe consolato della sconfitta del Barletta in finale di Coppa Italia Dilettanti. Sabato, la nostra comunità era lì. Tornando seri però, ho voluto fare un’altra riflessione». In questo momento difficile per Barletta, colpita da numerosi lutti, per don Claudio quella del papa «è stata una carezza provvidenziale di Dio per la città. Anche se stiamo soffrendo, il Signore non si è dimenticato di noi».