Martedì 09 Settembre 2025 | 20:54

Barletta e l'Archivio di Stato: il lungo viaggio fino al nuovo polo culturale

 
Adriano Antonucci

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Adriano Antonucci

Barletta e l'Archivio di Stato: il lungo viaggio fino al nuovo polo culturale

Nel 1985 si pensò di portare i testi a Palazzo della Marra. Il racconto degli ultimi 40 anni dell’ex direttore, Michele Grimaldi.

Sabato 26 Aprile 2025, 14:29

BARLETTA - Un racconto lungo 40 anni, avviato nel 1985 e chiuso lo scorso 31 marzo. È la storia dell’Archivio di Stato di Barletta, aperto nel 1973 in un sottano di via D’Aragona e trasferitosi appena un mese fa nell’ex caserma Stennio in via Manfredi. Quello che ha condotto la sede dell’archivio da stanze anguste agli ambienti spaziosi del palazzo più antico della città (la sua edificazione è datata intorno all’anno 1000) è stato un percorso lungo e tortuoso. A raccontarlo, nel corso di un convegno a Palazzo San Domenico, l’ex direttore degli archivi di Stato di Bari, Barletta e Trani, Michele Grimaldi.

«È stato un viaggio lunghissimo, estenuante, con tantissimi ostacoli, conclusosi solo il 28 marzo scorso con il decreto ministeriale di istituzione del nuovo archivio provinciale della Bat e poi con l’inaugurazione della nuova sede nell’ex convento di San Giovanni di Dio».

Grimaldi ha raccontato di come, nel 1985, si fosse inizialmente pensato di portare i documenti a Palazzo della Marra, salvo poi decidere di ripiegare sull’ex caserma Stennio. «A fare quella scelta - ha spiegato Grimaldi - fu l’allora direttore Giuseppe Dibenedetto. Il comune di Barletta fece prevalere la sua opzione su Palazzo della Marra e allora si optò per il palazzo di via Manfredi sul quale nel 1987 ci fu il primo intervento strutturale dal costo di un miliardo di lire. Alla fine la spesa complessiva è stata di circa sei milioni di euro».

BARLETTA - Chi oggi si reca in archivio può consultare un patrimonio comprendete il catasto dell’intera ex provincia di Bari (documenti da metà dell’800 fino al 1960), ma anche l’archivio storico del comune di Barletta con documenti dal 1500 al 1970, quello del distretto militare dei comuni da Barletta fino a Molfetta e i fondi della pretura. Una dotazione perfettamente complementare a quella dell’archivio di Stato di Trani, con il quale Barletta, su indicazione del ministro della Cultura Alessandro Giuli, detiene il titolo di sede provinciale.

«Non ci possono essere dispute tra le due città. Noi - ha affermato Grimaldi - abbiamo la parte amministrativa, mentre Trani ha il ramo giudiziario. Sono due uffici distinti ma complementari, il ministro ha scelto bene adottando i criteri che hanno portato alla nascita di questa provincia».

Grimaldi ha seguito sin dal primo giorno l’iter per l’apertura della nuova sede e non ha nascosto la propria soddisfazione per il risultato raggiunto. «Per me - ha chiosato l’archivista - è stato un sollievo, mi sono tolto un peso».

Oggi, c’è un nuovo polo culturale a disposizione della città. «Per noi - ha affermato il direttore dell’archivio di Stato di Bari, Adriano Buzzanca - questa struttura è un fiore all’occhiello, ha una collocazione storica ed ora sarà nostra premura garantire una totale fruibilità». 

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