Sabato 06 Settembre 2025 | 19:10

Barletta, tanti turisti in città nel fine settimana di Pasqua ma strutture ferme al 50%

 
Adriano Antonucci

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Adriano Antonucci

Barletta, tanti turisti in città nel fine settimana di Pasqua ma strutture ferme al 50%

«Serve strategia». Le permanenze sono brevi, la metà dei viaggiatori proviene da Paesi esteri. Buona affluenza nei siti culturali, Pinacoteca e Castello

Mercoledì 23 Aprile 2025, 12:50

BARLETTA - Presenze di breve durata, occupazione delle strutture ricettive ferma al 50-60%, ma anche aumento degli stranieri e siti culturali affollati. È stato un fine settimana di Pasqua in chiaroscuro per il turismo a Barletta. L’apertura durante le festività ha favorito un buon afflusso alla Pinacoteca De Nittis, al Castello ed alla Cantina della Sfida e se per quest’ultima, visto l’ingresso gratuito, non è facile fare una stima, per gli altri due siti i numeri sono abbastanza eloquenti.

Oltre 150 sono stati gli ingressi a Palazzo della Marra dove i turisti, italiani e stranieri, hanno visitato la mostra permanente delle opere di Giuseppe De Nittis e la mostra temporanea «Ricerca e tutela nella Pinacoteca De Nittis. Scoperte e prospettive», realizzata in collaborazione con la Soprintendenza Bat e inaugurata lo scorso 31 marzo alla presenza del ministro della Cultura Alessandro Giuli. Circa 500 sono stati, invece, gli ingressi registrati al Castello, sede del museo civico e del lapidarium. A questi dati vanno aggiunti gli 88 turisti che nei giorni di Pasqua e Pasquetta si sono rivolti all’ufficio informazioni e accoglienza turistica di corso Garibaldi.

«Il weekend di Pasqua - ha spiegato il presidente dell’associazione Barletta Ricettiva, Raffaele Rizzi - si è rivelato un periodo dai risultati altalenanti. Le strutture monitorate dalla nostra associazione hanno evidenziato una percentuale di occupazione che si aggira intorno al 50-60%, con una domanda prevalentemente last minute e soggiorni di breve durata». Per Rizzi, questo dato «da un lato conferma un certo interesse per la destinazione, dall’altro mostra chiaramente le difficoltà di un territorio che, pur avendo molto da offrire, fatica ancora a strutturarsi come polo turistico maturo». Entrando nel dettaglio, una distinzione va fatta tra turismo italiano e straniero. «La presenza media per ospite - ha sottolineato il presidente di Barletta Ricettiva - si è attestata su due giorni, segnale di un turismo italiano che ancora stenta a vivere il viaggio come esperienza di più giorni, frenato da dinamiche economiche, incertezze organizzative e da un’offerta promozionale ancora frammentata». Al contrario «a emergere con forza è invece il consolidamento della componente straniera: circa il 50% dei turisti accolti nelle strutture proviene infatti da Paesi esteri. Un dato significativo, che certifica l’appeal crescente del territorio a livello internazionale, grazie al patrimonio storico, artistico ed enogastronomico che Barletta e la Bat sono in grado di esprimere. Tuttavia, questa crescita non basta ancora a garantire continuità e piena sostenibilità economica per le strutture locali».

Alla luce di questo, la prospettiva per i ponti del 25 aprile e del 1° maggio viene definita «non incoraggiante». «Le prenotazioni attuali - ha spiegato Rizzi - si attestano intorno al 40% di occupazione. Numeri che confermano la necessità di una strategia turistica strutturata e condivisa, capace di promuovere la destinazione in modo coerente, puntando sulla qualità dell’accoglienza, sulla destagionalizzazione e su una comunicazione trasparente e veritiera». Per Barletta Ricettiva, si potrà cambiare marcia con «una strategia integrata, che coinvolga istituzioni, operatori e associazioni al fine di rafforzare l’identità turistica della provincia e renderla competitiva tutto l’anno». «Noi - ha chiosato Rizzi - stiamo facendo la nostra parte con impegno e visione, perché Barletta non resti una “cenerentola” da scoprire per caso, ma diventi una destinazione riconosciuta, scelta e amata, in Italia e all’estero».

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