BARI - Il mediatore creditizio abusivo aveva messo su un’attività parallela: creava falsi crediti fiscali che poi venivano monetizzati attraverso la piattaforma delle Poste, per un danno accertato di almeno 3,7 milioni di euro. L’ultima maxitruffa scoperta dalla Procura di Trani è nata da una verifica della Finanza su un pregiudicato di Barletta, Savino D’Angelo, 50 anni: nei suoi confronti - e in quelli di altre 15 persone - i militari agli ordini del comandante provinciale Pierluca Cassano hanno eseguito un decreto di sequestro preventivo firmato dal pm Ubaldo Leo.
Gli altri indagati sono Anna Rita Rizzi, 66 anni, di Barletta, Domenico Bizzoca, 45 anni di Barletta, Giacinto Coniglio, 69 anni, di Manfredonia, Antonio Diviesti, 54 anni, di Barletta, Isabella Mastrodonato, 63 anni, di Trinitapoli, Angelo Palmitessa, 49 anni, di Barletta, Carlo Orlandi, 73 anni, di Barletta, Roberto Palermo, 66 anni, di Bitonto, Francesco Dangelo, 44 anni, di Barletta, Vincenzo Matera, 54 anni, di Trinitapoli, Giovanni Dileo, 33 anni, di Barletta, Giuseppe Ronzulli, 53 anni, di Barletta, Edgardo Maria Buttari, 55 anni, di Barletta, Fabio Pio Buttari, 54 anni, di Barletta, Antonio Dibitonto, 78 anni, di Barletta. Rispondono tutti di truffa aggravata allo Stato insieme a Dangelo, a cui è contestato anche l’esercizio abusivo dell’attività di mediatore creditizio e quella di falso.
Tutto nasce come detto da una verifica fiscale eseguita nei confronti di D’Angelo, che avrebbe falsificato un vecchio attestato di iscrizione all’albo dei mediatori creditizi di Bankitalia rilasciato alla sorella. In questo senso, l’uomo avrebbe anche falsificato il certificato del casellario giudiziario per far apparire (contrariamente al vero) la mancanza di condanne, quando invece l’uomo ne ha riportate nove tra il 1994 e il 2007, compresa una per rapina. L’ultima volta...