BARLETTA - Gli angeli della strada esistono e vestono la divisa degli agenti delle forze dell’ordine, quelli impegnati ogni giorno a vigilare le strade, lungo le statali e le provinciali affinché la circolazione sia normale e regolare, pronti all’emergenza e al soccorso di chi si trova in difficoltà e negli imprevisti.
Ed è proprio una circostanza imprevista che ha visto due agenti di polizia prodigarsi nel soccorso di una madre che accompagnava il proprio figlioletto a Bari per sottoporlo ad una cura vitale.
A raccontare l’episodio, il marito della donna, padre del piccoletto. «Mio figlio Francesco è un bambino oncologico di tre anni e mezzo e da aprile è in cura presso il reparto di oncoematologia pediatrica del Policlinico di Bari. L’altra mattina mentre mia moglie accompagnava in automobile nostro figlio da Barletta a Bari, per la terapia, l’auto si è fermata per un guasto al motore sulla statale 16 bis, ovviamente in direzione Bari nel tratto tra Bisceglie e Molfetta, all’altezza dello svincolo per Terlizzi».
«Bloccata l’auto ai bordi della strada – prosegue il raccolto – dopo pochi minuti sopraggiungeva una volante della Polizia stradale: i due agenti vedendo l’auto ferma in panne si sono fermati per capire cosa fosse accaduto. Mia moglie ha esposto la situazione: erano bloccati da qualche problema al motore dell’auto ed ha spiegato la necessità di raggiungere Bari. I due poliziotti, avendo appreso del bisogno per mio figlio Francesco di dover raggiungere il Policlinico per terapia, dapprima hanno cercato in tutti i modi di far ripartire l’auto. Purtroppo il mezzo non è ripartito».
In quel momento nel tratto della 16bis c’era un ingorgo a seguito di uno speronamento con carambola di auto causato da un inseguimento di un’automobilista che non si era fermato ad un posto di blocco all’altezza di Trani.
«Di fronte a questo stato di cose – riferisce il padre del piccolo Francesco – i due agenti hanno fatto salire sulla volante mia moglie e il bambino, accompagnandoli con premura e tanto affetto al Policlinico dove, una volta sopraggiunti e prima di entrare nel reparto, hanno voluto acconsentire di fare una foto ricordo con il bambino allo scopo di esaudire il desiderio e il sogno del mio supereroe».
Episodio a lieto fine, un gesto di speranza e di vita, per la madre e – soprattutto – il bambino grazie al tempestivo intervento dei due poliziotti. «Un ringraziamento di vero cuore al corpo di Polizia di Stato – conclude il padre del piccolo Francesco – in particolar modo ai due agenti che per noi sono stati due angeli in divisa».