«Straziante. Tutte quelle donne attorno al corpo di quel ragazzo ancora lì sull’asfalto. La disperazione della mamma che continuava ad invocare il suo nome. Una scena di dolore, una veglia per la quale sono ancora turbato». Alcuni testimoni della tragedia che ieri mattina ha tolto la vita al giovane Cosimo Magro raccontano di avere i brividi addosso. Arrivati sul posto hanno dovuto assistere imponenti al doppio dramma: quello di un ragazzo travolto e che termina la sua vita sull’asfalto, per aver cercato di aiutare un’altra persona, e della mamma e altri familiari che giunti sul posto si sono trovati di fronte il corpo.
«Si sono messe sedute tutte attorno al telo che copriva Cosimo. Piangevano, invocavano il nome come a volerlo risvegliare, pregavano. Nessun genitore dovrebbe fare una esperienza così». Lo schianto all’alba, l’arrivo dell’auto con la mamma del ragazzo qualche ora dopo sul luogo dell’incidente, il dolore che non riesce a darsi ragione per la fine di un giovane che sembrava avere tutto dalla vita. Muscoli definiti, fisico scolpito, sul corpo, tanti tatuaggi a raccontare la sua storia: quella di un ragazzo dal «cuore d’oro», come lo ricordano i suoi amici, la cui vita è stata spezzata troppo presto.
Cosimo Magro, 25enne di Bitonto, «era un ragazzo bravissimo, sempre generoso e pronto ad aiutare tutti», proprio come ha fatto ieri all’alba, quando, dopo una serata trascorsa con la fidanzata Alessia e alcuni amici, è stato travolto mentre cercava di prestare soccorso ad un’auto in difficoltà. «Un angelo» per la comunità di Bitonto, che si stringe ora intorno alla sua famiglia: alla mamma Elena, che lo aveva concepito da giovanissima, alla nonna Ester, con cui il 25enne viveva e al papà Francesco. Cosimo era dipendente dell’azienda di famiglia specializzata nel noleggio di slot machine e sale da gioco, lavorava saltuariamente anche come bodyguard.
La passione per i tatuaggi, il pugilato, Cosimo era anche un atleta di bodybuilding e si preparava per gareggiare. «Ora la tua prima gara la farai con gli angeli» scrive sui social il suo coach, per lui un secondo padre. «La nostra comunità è scossa. Un figlio della nostra città ha perso la vita mentre compiva un gesto di generosità e altruismo», le parole del sindaco Francesco Paolo Ricci.
La Bmw che lo ha falciato è stata sequestrata, mentre il conducente, iscritto nel registro degli indagati per omicidio stradale, dai primi riscontri è risultato negativo ai test per capire se avesse assunto droghe o alcolici. La sua posizione è ora al vaglio della Polizia Locale di Bari intervenuta per effettuare i rilievi e regolare il traffico che a partire dalle 6, ora della disgrazia è rimasto paralizzato per quasi tutta la mattinata. I funerali si svolgeranno domani, 3 novembre alle 16.30 nella Basilica dei SS.Medici.
















