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2 novembre in Puglia: tra tradizione nei cimiteri e spiagge affollate per il caldo anomalo

2 novembre in Puglia: tra tradizione nei cimiteri e spiagge affollate per il caldo anomalo

 
Redazione online (Video Fasano)

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Redazione online (Video Fasano)

Un clima quasi estivo porta turisti e residenti in spiaggia a Bari spiagge affollate a Bari mentre due pugliesi su tre si recano nei cimiteri per il 2 novembre

Domenica 02 Novembre 2025, 17:43

Un 2 novembre insolito in Puglia, dove tradizione e clima anomalo si sono intrecciati in modo sorprendente. Mentre molti cittadini si sono recati nei cimiteri per commemorare i propri cari, complice una temperatura quasi estiva, in tanti hanno scelto di trascorrere la giornata in spiaggia. A Bari, la spiaggia cittadina di Pane e Pomodoro è stata presa d’assalto da turisti e residenti: asciugamani, costumi da bagno e bagni in mare hanno fotografato un clima ben lontano dall’autunno.

Tra i frequentatori della spiaggia anche cani di un’associazione, in particolare diversi Labrador, che da circa un mese vengono portati sul litorale per allenamento e attività in acqua, approfittando ancora delle temperature favorevoli.

Parallelamente, la giornata ha confermato il forte legame dei pugliesi con la ricorrenza del 2 novembre, dedicata al ricordo dei defunti. Secondo i dati diffusi da Coldiretti Puglia, almeno due cittadini su tre (65%) hanno acquistato fiori e piante per omaggiare i propri cari, confermando una delle tradizioni più sentite del territorio.

La Puglia riveste un ruolo di primo piano nel settore florovivaistico nazionale, producendo il 10% dei crisantemi italiani, oltre al 34% dei garofani, 23% delle rose, 13% delle gerbere e 16% delle fresie. Si tratta di un comparto che concentra circa un quinto del fatturato annuale proprio in questo periodo.

Coldiretti segnala però criticità legate all’aumento dei costi di produzione, che rischia di comprimere i margini delle imprese e favorire fenomeni di abusivismo. L’associazione invita a preferire fiori Made in Italy acquistati direttamente da produttori o punti vendita certificati, per sostenere l’economia locale e contrastare la concorrenza sleale dei prodotti importati, cresciuti del 120% negli ultimi cinque anni fino a raggiungere un valore record di 874 milioni di euro.

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