Sabato 06 Settembre 2025 | 19:25

Lavori edili mai fatti su immobili inesistenti, a Barletta scoperta truffa allo Stato da 52 milioni: 14 indagati

 
Adriano Antonucci

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Adriano Antonucci

Lavori edili mai fatti su immobili inesistenti, a Barletta scoperta truffa allo Stato da 52 milioni: 14 indagati

Sequestrati 15 milioni di crediti d'imposta, società, sette auto e sette moto, un orologio di pregio e 59 conti correnti

Giovedì 24 Ottobre 2024, 10:24

25 Ottobre 2024, 08:26

BARLETTA - Dichiaravano l’esecuzione di lavori edili, spesso su immobili inesistenti in Lombardia, per ottenere agevolazioni fiscali e monetizzare tramite il supporto di società fittizie. I militari del comando provinciale della guardia di finanza della Bat hanno eseguito un sequestro, emesso dal gip di Trani Carmen Anna Lidia Corvino su richiesta della Procura, nei confronti di 14 persone (di cui otto amministratori di società di Barletta, Cerignola e Molfetta e sei percettori di reddito di cittadinanza), indagati per indebita percezione di erogazioni pubbliche utilizzando abusivamente crediti fiscali relativi ai «Bonus facciate», «Bonus ristrutturazione» e «Sismabonus», per un valore complessivo di oltre 52 milioni di euro.

Tutto nasce da una segnalazione della direzione regionale dell’Agenzia delle Entrate di Roma, che ha dato origine a un’attività di polizia economico-finanziaria svolta dal gruppo Barletta. Gli approfondimenti e i riscontri eseguiti, anche mediante l’analisi trasversale dei dati rivenienti dalla «piattaforma di cessione crediti» e di ulteriori elementi emersi dalle banche dati in uso alle fiamme gialle, hanno consentito di accertare che una società inesistente, la classica «scatola vuota», sul territorio di Barletta, pur risultando evasore totale, aveva acquistato da sei persone nullatenenti crediti d’imposta come primo cessionario, per un importo complessivo di oltre 52 milioni di euro.

Secondo quanto illustrato in conferenza stampa dal comandante della guardia di finanza della Bat, Pierluca Cassano, le sei persone, mediante autenticazione personale eseguita con Spid, carta d’identità o tessera sanitaria, dichiaravano l’esecuzione di lavori edili inesistenti oggetto di agevolazioni, nemmeno di loro proprietà.

Così facendo riuscivano a ottenere il riconoscimento dei crediti di imposta inesistenti, per poi procedere con la cessione a titolo oneroso a terzi soggetti economici attraverso piattaforme online come il «Sibonus» ed arrivare alla immediata monetizzazione presso istituti di credito nella misura di circa l’80% e ottenere una compensazione orizzontale delle imposte dovute.
La fittizietà dei crediti è stata accertata dalle fiamme gialle di Barletta, attraverso attività di osservazione e controllo, riscontri visivi, documentali e informatici che hanno comprovato la totale inesistenza degli immobili oggetto d’intervento, nonché l’assenza di titolarità di degli immobili da parte degli indagati, idonea a giustificare le ingenti opere di ristrutturazione da parte delle società titolari dei crediti di imposta che, per di più, sono risultate prive di effettive capacità economiche, patrimoniali, reddituali e imprenditoriali correlate alla realizzazione dei lavori edili.

Il provvedimento, consistente in un decreto di sequestro preventivo, anche in forma equivalente, finalizzato alla confisca dei beni mobili e immobili riconducibili agli indagati, ha consentito di rinvenire e sottoporre a sequestro crediti d’imposta effettivamente presenti nel cassetto fiscale dei soggetti economici per un importo superiore a 15 milioni di euro, diversi beni immobili, partecipazioni societarie per quote nominali con un valore superiore a 70mila euro relative a 13 società, sette autovetture, sette motocicli, un orologio di pregio e blocco con relativo sequestro del saldo presente in 59 conti correnti intestati agli indagati. Grazie all’operazione 40 milioni sono rimasti nel cassetto fiscale delle varie società, quindi è stata inibita la loro utilizzazione.

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