BARLETTA - Piovono richieste di chiarimenti “per una gestione discutibile” alla amministrazione del sindaco Cannito in merito alla cena di gala di apertura del G7 di Borgo Egnazia dal 13 al 15 che si sarebbe dovuta tenere a Barletta e che ora ufficialmente si terrà a Brindisi.
Scoppia la polemica per il “sogno” svanito di ospitare il grandi della terra nel castello federiciano. Non sono bastate le parole del sindaco Cannito che ha fatto sapere che «non ci è mai stato chiarito il motivo dell’annullamento del G7 a Barletta per la qual cosa stavamo lavorando anche alla luce di vari sopralluoghi».
Rosa Cascella, capogruppo del Pd in consiglio, premette che «dispiace fortemente che Barletta non sia stata più scelta come sede della cena inaugurale del G7», nella speranza che «il castello di Brindisi sia stato preferito al nostro solo per ragioni di sicurezza, anche se leggendo le dichiarazioni dell’on. D’Attis (FI), il quale ringrazia la premier Giorgia Meloni per la vetrina regalata alla sua città».
Poi la bordata: «Un vero smacco per Barletta, che evidentemente paga lo scarso peso che parlamentari ed esponenti locali del centrodestra hanno nelle relazioni con il Governo. Basti dire che a distanza di una settimana dalla comunicazione che Barletta non avrebbe più accolto i leader del G7, nessuno da Roma ha ancora spiegato al sindaco Cannito il motivo di tale scelta».
Il capogruppo consiliare Antonello Damato della «Lista Emiliano Sindaco di Puglia» e il commissario cittadino Gennaro Rociola si chiedono se si sia trattata di «occasione sprecata o propaganda di casa nostra?».
«L’entusiasmo iniziale di ospitare la prima fase del G7 a Barletta che avrebbe offerto una ribalta mondiale prima si è trasformato in un laconico e peraltro mortificante comunicato del primo cittadino il quale candidamente ammette che non solo dal Quirinale non avrebbe ricevuto alcuna motivazione della cancellazione dell’evento ad appannaggio di Brindisi, ma soprattutto di non aver ricevuto neanche in precedenza una comunicazione ufficiale sull’effettivo svolgimento dell’evento a Barletta», hanno stigmatizzato Damato e Rociola.
Poi la stoccata finale: «Nulla invece dai suoi supporters consiglieri comunali di maggioranza, che declamavano e attribuivano tale successo al loro Governo nazionale. Addio sogni di gloria cantava il grande Claudio Villa, ma evitateci la propaganda ad ogni pie sospinto della vicinanza del governo nazionale a questa città».
Durissimo Carmine Doronzo, capogruppo di Coalizione Civica: «L’ennesimo annuncio da parte dell’amministrazione Cannito fondata sulla demagogia priva di alcuna sostanza, si è rivelato un nulla di fatto. Ma ascoltando la città, il fatto che la cena di gala dei grandi responsabili di un mondo fatto di guerre e crisi economiche sia sfumata, ha fatto tirare un sospiro di sollievo a tutti quei cittadini che avrebbero subito gli enormi disagi di zone rosse, chiusure forzate e misure di sicurezza che l’attuale amministrazione ha sempre gestito in stile sagra della porchetta»”.
«Evidentemente la tanto sbandierata amicizia tra il governo Meloni e la città di Barletta - ha concluso Doronzo - nulla ha potuto di fronte agli evidenti limiti gestionali e di sicurezza».
«È un evidente brutto colpo di immagine per Barletta», dice il forzista Antonio Comitangelo. «Una gestione di un evento di primissima importanza come quello del G7 fortemente discutibile – dichiara ancora Comitangelo -. Ci saremmo aspettai un basso profilo che avrebbe portato al risultato come avvenuto per Brindisi. Viceversa l’assessore Campese in un convegno al Senato con il senatore Damiani ha dichiarato che il sindaco Cannito era assente perchè impegnato nell’organizzazione a Barletta della tappa del G7. Cosa altro aggiungere?».