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Tagli illegittimi agli stipendi: condannata la Asl Bat

 
Nico Aurora

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Nico Aurora

Tagli illegittimi agli stipendi: condannata la Asl Bat

I casi risalgono al 2011, risarciti due dipendenti. L'ente dovrà pagare anche le spese legali

Venerdì 29 Marzo 2024, 12:25

TRANI - La riduzione del 10% dei compensi operata dall’Asl Bt è illegittima e rappresenta un parziale inadempimento in termini di mancato, integrale pagamento della prestazione lavorativa. È il principio sancito dal Tribunale del Lavoro di Trani che, con due sentenze emesse nei giorni scorsi (la prima a firma del giudice Marco Sabino Loiodice, la seconda del presidente di sezione, Angela Arbore), ha condanno l’azienda sanitaria al pagamento delle somme indebitamente decurtate a due ex componenti delle Commissioni invalidi civili. I due ex dipendenti dell’Asl Bat, difesi dagli avvocati Antonio Norscia e Domenico Storelli, hanno così ottenuto il pieno riconoscimento dei crediti per cui avevano promosso ricorso.

I fatti risalgono al 2011 ed anni successivi, quando, a seguito della Finanziaria 2010, l’Asl Bt, sulla scorta di un’erronea interpretazione, favorevole alle casse dell’azienda, decurtò del 10% i compensi spettanti a tutti i componenti, sia sanitari che amministrativi, delle Commissioni invalidi civili, ciechi e sordomuti. Tali tagli, però, sono stati giudicati illegittimi.

La prima sentenza dà atto del fatto che «non risulta né allegato, né provato alcun atto regionale di attuazione dei principi di coordinamento della spesa pubblica in relazione, specificamente, agli incarichi relativi alla Commissione invalidi civili»

Il secondo pronunciamento rileva che «le riduzioni non potevano e non possono essere direttamente effettuate dagli enti del Servizio sanitario nazionale, non avendo le stesse natura immediatamente cogente e, comunque, esulando da un piano complessivo di ridimensionamento dei costi e delle spese dell’Asl Bt, non riveniente da una programmazione finanziaria unitaria di riduzione della spesa approvata dalla stessa azienda sanitaria. La decurtazione è stata operata sulla base di una mera e discrezionale nota dell’Area personale dell’Asl, non inserita in una operazione complessiva di armonizzazione e riduzione dei costi sostenuti».

Per effetto delle sentenze, i due dipendenti dell’azienda sanitaria (ora in pensione) conseguiranno tutte le somme illegittimamente loro decurtate, attualizzate con rivalutazione ed interessi. Inoltre, l’ente è stato condannato al pagamento delle spese legali.

Le due pronunce del tribunale tranese si pongono in continuità con una precedente sentenza resa nel 2020 dalla Sezione lavoro della Corte di appello di Bari (passata in giudicato) in favore di altro dipendente difeso dagli stessi legali.

Dalla Asl Bt nessuna replica, ma si apprende di una transazione siglata e che si sta procedendo con la liquidazione. Il riferimento dovrebbe essere ad altre cause pendenti, giacché queste sono ormai giunte a sentenza.

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