Sabato 06 Settembre 2025 | 23:48

Andria, agenti salvano ragazzina da suicidio a scuola: «Così l'abbiamo convinta a non buttarsi giù»

 
Aldo Losito

Reporter:

Aldo Losito

Andria, agenti salvano ragazzina da suicidio a scuola: «Così l'abbiamo convinta a non buttarsi giù»

Il racconto dei poliziotti Luciano De Leo e Gianluca Piazzolla. Trattativa di 45 minuti con la 14enne. Evitata una tragedia

Lunedì 25 Marzo 2024, 13:52

ANDRIA - «La malsana idea di lanciarsi nel vuoto non era la conseguenza di un cattivo voto a scuola e non ha alcuna attinenza con le questioni scolastiche della 14enne andriese, che ha tentato di togliersi la vita. Alla base del gesto, c’erano motivi strettamente personali, che per fortuna sono passati in secondo piano dopo il nostro intervento».

Queste sono le parole del 52enne Luciano De Leo, l’agente di Polizia della sezione Volanti della Questura di Andria, che ha salvato la vita alla giovane studentessa andriese, assieme al contributo dell’altro agente Gianluca Piazzolla di 28 anni.

I fatti risalgono allo scorso 19 marzo, quando la 14enne che frequenta una scuola superiore andriese, aveva appena consegnato un compito in classe, e quindi chiesto di andare in bagno alla docente che era in aula. Tutto ok, se non fosse che dopo parecchi minuti dal suo allontanamento, la ragazza non era ancora rientrata in classe.

Dopo qualche istante, ci si è accorti che la ragazza si era sporta lungo il cornicione della scala antincendio esterna all’edificio, minacciando di gettarsi. «Preziosa e importante la collaborazione con l’istituto scolastico - prosegue De Leo -, perché i docenti hanno prontamente contattato il 113, senza procedere autonomamente ed evitare altri rischi».

Quindi l’agente racconta il primo impatto con la ragazza. «Giunti sul posto in pochissimi minuti, la prima cosa che abbiamo fatto, è stato avviare un dialogo con la ragazza, che era restia a parlare e più che mai intenzionata a lanciarsi da un’altezza di circa 8 metri», dice ancora, spiegando poi le mosse successive. «Mi sono tolto il cinturone e la giubba, per farle capire che non era più il poliziotto che le parlava - svela -. Dovevo conquistare la sua fiducia e a quel punto è entrata in gioco la mia parte da padre, visto che ho una figlia coetanea. Quel giorno era anche la festa del papà, ed è stato un altro particolare che mi ha aiutato ad eliminare le sue resistenze».

Ho avviato una trattativa che è durata circa 45 minuti. Ho cercato di farla ragionare per farle cambiare idea, e spiegarle che la vita non ha prezzo e tutte le situazioni negative si possono migliorare. Dopo di che è stata preziosa la collaborazione con il mio collega», conclude .

La delicata opera di mediazione ha cominciato ad avere i primi risultati nel momento in cui la ragazza ha deciso di sedersi sul cornicione, situazione che ha poi consentito ai due poliziotti di bloccarla e metterla in salvo. «Noi eravamo circa due metri sotto di lei sulla scala antincendio – spiega l’agente Gianluca Piazzolla – e grazie al collega che ha saputo distrarla, sono intervenuto per bloccarla».

«Quindi, entrambi l’abbiamo messa in una posizione di sicurezza, evitando ogni tipo di rischio per la sua vita. Non è stato affatto semplice, perché più passavano i minuti e più aumentava il carico di responsabilità. Alla fine si è evitata una tragedia. Una volta salvata, abbiamo lasciato la 14enne alle cure del personale medico del 118. Adesso possiamo dire che la ragazza sta bene, ed è tornata a scuola dove c’erano i suoi amici pronti a riabbracciarla». Un lieto fine quantomai apprezzato.

© RIPRODUZIONE RISERVATA

Marchio e contenuto di questo sito sono di interesse storico ai sensi del D. Lgs 42/2004 (decreto Soprintendenza archivistica e Bibliografica Puglia 18 settembre 2020)

Editrice del Mezzogiorno srl - Partita IVA n. 08600270725 (Privacy Policy - Cookie Policy - - Dichiarazione di accessibilità)