TRANI - Il Comune di Trani ha messo la seconda metà del primo piede all’interno di Impero e Supercinema. Il percorso non è ancora completo, tanto che si può parlare di fase «due di cinque», perché mancano ancora rogito, lavori e affidamento in concessione di entrambi i beni.
Ma il passo avanti è oggettivo e tanto basta, allo stato, per tornare ad alimentare nella comunità la speranza di riavere quanto prima cinema e teatri aperti in città, totalmente mancanti da quattro anni (con la chiusura dell’Impero nel 2020), e parzialmente da sedici (con l’addio al Supercinema nel 2008).
Definito quindi il finanziamento, da parte di Cassa depositi e prestiti, per l’acquisto di entrambi i locali dalle rispettive proprietà. A breve saranno liquidate, ciascuna nella misura concordata, per un importo complessivo di 1,7 milioni, che Palazzo di Città restituirà a Cdp con rate semestrali, per 29 anni, a partire dal 2025. L’ammontare del prestito deriva dalla somma di 947.600 euro (per l’Impero) e 764.600 euro (per il Supercinema).
L’accensione del prestito si è perfezionata dopo l’autorizzazione all’acquisto dei due beni da parte del consiglio comunale, deliberata il 28 dicembre 2023. Ma per procedere era necessario prima approvare il bilancio di previsione, circostanza avvenuta il 30 gennaio scorso. Ora il Comune e le rispettive proprietà potranno presto recarsi dal notaio per la stipula dell’atto di compravendita.
Lo scorso 24 agosto l’amministrazione comunale ha richiesto alla Regione Puglia la possibilità di accedere a fondi per la ristrutturazione e il recupero di entrambe le strutture. Il presidente della giunta pugliese, Michele Emiliano, lo scorso 25 ottobre ha risposto evidenziando che il percorso «appare del tutto coerente con la strategia regionale per la valorizzazione del patrimonio culturale materiale e immateriale, allo scopo di generare valore sociale e culturale oltre che economico».
E, contestualmente, ha confermato la piena disponibilità dell’amministrazione regionale a supportare tale percorso per la definizione delle fasi successive, con riferimento sia all’ammissione al finanziamento che alla definizione di innovative forme di partenariato pubblico-privato.
IPOTESI GESTIONALI «La gestione di entrambe le strutture - richiama a sua volta la delibera consiliare - come richiamato dal presidente della Regione Puglia, ben potrebbe essere svolta attraverso innovative forme di partenariato pubblico-privato per accrescere il pronostico di efficacia degli investimenti in termini di sostenibilità gestionale ed economica e di impatti sociali e culturali».
In tale scenario, il sindaco di Trani pone al primo posto il consorzio del Teatro pubblico pugliese, di cui il Comune è socio, «oltre che le numerose imprese sociali che operano sul territorio in ambito culturale - aggiunge -, stante la loro continua richiesta di contenitori ove svolgere la propria attività di impresa».
Ma ci sarebbe dell’altro, perché «l’attivazione di innovative forme di partenariato pubblico-privato nella gestione di entrambe le strutture - spiega in delibera il sindaco, Amedeo Bottaro - ben si inserisce nel programma nazionale Metro plus e Città medie del sud 2021-2027, con il quale è stato messo a disposizione un volume finanziario per affrontare le principali sfide dello sviluppo urbano sostenibile anche attraverso la cultura. E Trani risulta potenziale beneficiaria di una dotazione finanziaria massima di 7,9 milioni di euro».
















