BARLETTA - Per ottenere l’autorizzazione a effettuare docenze in una università privata, ha inviato un’autorizzazione della Asl Bat falsificata modificando a penna la data dell’autorizzazione ottenuta nell’anno precedente. Ad accorgersi della circostanza è stato lo stesso ateneo. Ed è per questo, e per una serie di altre dichiarazioni false, che Domenico Antonelli, infermiere e direttore di distretto, era stato sottoposto a procedimento disciplinare concluso con la sospensione di 6 mesi.
La sanzione era stata ridotta a 4 ore dal Tribunale del Lavoro di Trani, ma è stata ripristinata dalla Corte d’appello di Bari che ha rilevato la gravità dei tre episodi «sintomaticamente connotati da un medesimo modus operandi e/o comunque dalla finalità di conseguire, in modo scorretto, indebiti benefici patrimoniali».
La Corte territoriale (presidente Saracino, estensore Mastrorilli) ha infatti ribaltato la lettura data in primo grado agli episodi contestati, ridotti a una semplice «condotta negligente» da parte del lavoratore. Dopo la segnalazione del falso da parte dell’Università privata, è scritto in sentenza, Antonelli ha «sintomaticamente restituito le somme (già) corrispostegli dall’Ateneo a titolo di acconto, manifestando implicitamente, dunque la propria consapevolezza di aver posto in essere (tra le altre cose) un comportamento palesemente contrario a correttezza».
Gli altri due episodi contestati riguardano la domanda presentata per diventare direttore del distretto di Barletta, in cui ha indicato un’anzianità di dirigenza errata (2010 anziché 2011) e il possesso di un titolo di specializzazione dell’Università di Bari risultato invece inesistente. Per il Tribunale si era trattato di un «falso innocuo», ma la Corte d’appello è stata di avviso diverso: dichiarare un titolo che non si possiede «ben poteva avere un peso (ben diverso) in sede di valutazione dell’incarico».
Dalle verifiche della Asl era poi emerso che in un curriculum l’infermiere si era anche dichiarato docente di diritto sanitario nella facoltà di giurisprudenza dell’Università privata, corso in realtà inesistente. Ma in questo caso i giudici hanno stabilito che si trattava solo dell’uso disinvolto del titolo di professore, dal momento che Antonelli aveva effettivamente svolto alcune docenze. Stessa cosa per un altro documento falso, prodotto alla Asl, che i giudici hanno ritenuto non rilevante. Nonostante la sanzione disciplinare (che comporta la restituzione di circa 30mila euro) la Asl non ha però ritenuto di prendere altri provvedimenti. E anzi l’infermiere - che dirigeva il distretto sanitario di Canosa -, nella recente rotazione è stato infatti nominato rdirettore a Margherita di Savoia-San Ferdinando.