Venerdì 24 Ottobre 2025 | 21:43

Arij, dalla Tunisia a Barletta per studiare, grazie al progetto Intercultura

Arij, dalla Tunisia a Barletta per studiare, grazie al progetto Intercultura

 
Giuseppe Dimiccoli

Reporter:

Giuseppe Dimiccoli

Arij, dalla Tunisia a Barletta per studiare, grazie al progetto Intercultura

Il racconto di «mamma» Tiziana: «È stato bello e costruttivo ricercare sempre le ragioni delle proprie regole religiose, sto leggendo il Corano. Arij segue la dieta “halal” e ci siamo attrezzati per quel cibo. Adora la mozzarella e la pasta al forno»

Venerdì 30 Giugno 2023, 08:31

BARLETTA - «Abbiamo pensato che ospitare un ragazzo/a straniero ci avrebbe insegnato ad affrontare la vita con coraggio. Tutto quello che non conosciamo ci spaventa e tante volte ci fa rinunciare. Accogliendo qualcuno in casa si possono abbattere i muri, ridurre le distanze e si diventa persone libere. Con Arij abbiamo fatto questo percorso assieme».

È sincera e felice mamma Tiziana Italiano che con suo marito Mariano Pastore e i figli Giuseppe e Margherita - 14 e 12 anni - hanno ospitato a Barletta la «meravigliosa tunisina di Sousse» Arij giunta nella Città della Disfida a settembre del 2022 nell’ambito dei progetti di Intercultura. Insomma una ospitalità che ha generato un circolo virtuoso di umanità. Quella che rimane nel patrimonio genetico e che si tramanda a tutti.

Arij dolce e premurosa tunisina dai modi gentili e dallo sguardo magnetico, pur inizialmente non parlando una parola di italiano, ha frequentato il terzo anno del liceo scientifico di Margherita di Savoia diretto con grande senso di ospitalità e apertura mentale dal dirigente Valentino Di Stolfo.

Ogni giorno in pullman sempre con il sorriso sulle labbra. Tiziana quando racconta la meravigliosa esperienza dell'accoglienza grazie al valore aggiunto di Intercultura trasmette quei sani valori dell’ospitalità. Qualità che si interiorizzano nel centro locale di Trani dove volontari del territorio portano avanti questa meravigliosa esperienza di vita.

Arij, in casa Pastore, subito è diventata di famiglia. Tiziana precisa che: «E’ una persona dolce, profonda, responsabile, ironica. Le piace molto studiare soprattutto la matematica. Quando è arrivata aveva l’abitudine di studiare la notte, anche fino alle tre, probabilmente perché in Tunisia fanno il rientro a scuola nel pomeriggio. Pian piano però le sue abitudini sono un po cambiate. Il pomeriggio ha cominciato a fare sport, cosa che in Tunisia non faceva. Dopo un paio di mesi la sua giornata tipo era organizzata come le nostre. La sua passione per lo sport è fortissima ama il nuoto e la pallavolo».

Insomma si è costruito un rapporto basato sul dialogo. Ancora: «Con lei abbiamo parlato di tutto: dalla scuola al ruolo della donna nel nostro e nel suo paese, del “velo”, dei tabù esistenti che, in certi casi, condizionano i rapporti con i genitori e con gli amici. Abbiamo affrontato temi della sessualità e dell’amore, di come si vive in Italia e in Tunisia un rapporto di fidanzamento e poi matrimoniale. Tante volte abbiamo discusso di religione, delle origini comuni della religione cristiana e islamica, e ogni volta siamo arrivate alla conclusione che le differenze sono soprattutto nelle modalità di vivere quelli che sono i medesimi principi e comandamenti».

E poi: «E’ stato bello e costruttivo ricercare sempre le ragioni delle proprie regole religiose e sempre abbiamo concluso che, comunque lo chiamiamo, Dio o Allah ama l’uomo alla stessa maniera e gli chiede le medesime cose. Abbiamo affrontato anche il discorso della morte e dell’anima. Mi piace leggere ma non avrei mai pensato di fare, comprare e leggere il Corano. D'altronde, credo che anche Arij non si sarebbe mai immaginata di partecipare alla messa nella notte di Pasqua».

Capitolo viaggi: «Con Arij abbiamo visitato diverse città italiane. Dai piccoli e caratteristici paesini della Basilicata, come i laghi di Monticchio e Castelmezzano ai paesi della bella Puglia, Trani e Bari. A Roma oltre ad ammirare la città ci siamo immersi nella mostra di Van Gogh. Il Natale in montagna e il Carnevale a Venezia».

«Dal dossier inviatoci da Intercultura leggiamo che Arij segue la dieta “halal”. Non sapevamo bene come comportarci - ha aggiunto ridendo - poi quando abbiamo letto che “halal” in arabo significa “lecito” ci siamo tranquillizzati. Un cibo halal garantisce ai fedeli della religione musulmana la conformità ai precetti religiosi».

Non è tutto: «Rido ancora quando ha incontrato il suo cibo preferito ovvero la mozzarella. Entriamo in latteria e Michele, banconista gentilissimo, offre un bocconcino di mozzarella ad Arij. I suoi occhi parlavano da soli. Dopo una veloce lezione in dialetto abbiamo capito che si è trattato di amore a prima vista. Ama la pasta al forno con tanta mozzarella».

La conclusione: «Dovendo tirare le somme da questa esperienza con Intercultura, con tutto il cuore e a nome anche della mia famiglia, invito a viverla. L’accoglienza, l’ospitalità è un dare e avere. Viviamo in un’epoca di globalizzazione, di riduzione delle distanze, dei confini. Purtroppo però è paradossale come il concetto di accoglienza sia ancora troppo poco attuato. Ci stiamo preparando alla sua partenza il prossimo 8 luglio ma le abbiamo promesso che a brevissimo andremo a trovarla a Sousse».

«I volontari di Intercultura della Puglia stanno ricercando e selezionando le famiglie interessate ad accogliere ragazzi di un altro Paese in arrivo per tre, sei, dieci mesi, da inizio settembre 2023. Chi interessato può chiedere info ai responsabili dei programmi dei Centri locali della Puglia: www.intercultura.it/volontari/i-centri-locali o inviare direttamente la candidatura della propria famiglia attraverso le pagine del sito: www.intercultura.it/famiglie. Guidate e assistite dai volontari di Intercultura le famiglie hanno la possibilità di confrontarsi con stili di vita, mentalità e culture diverse regalandosi un viaggio senza muoversi da casa. L‘esperienza di accogliere in famiglia un adolescente proveniente da un altro Paese favorisce il dialogo e l’incontro tra culture e può rappresentare un valido antidoto alla chiusura fisica e mentale. Intercultura ODV è un’associazione di volontariato senza scopo di lucro fondata nel 1955. È presente in 158 città italiane e in oltre 60 Paesi di tutti i continenti. L’Associazione organizza e finanzia attraverso borse di studio programmi di mobilità scolastica internazionale, laboratori per le classi e corsi di formazione per docenti e dirigenti scolastici, che coinvolgono ogni anno migliaia di studenti, famiglie, scuole e volontari di tutto il mondo», fa sapere la responsabile dell’ufficio stampa Anna Gomarasca.

© RIPRODUZIONE RISERVATA

Marchio e contenuto di questo sito sono di interesse storico ai sensi del D. Lgs 42/2004 (decreto Soprintendenza archivistica e Bibliografica Puglia 18 settembre 2020)

Editrice del Mezzogiorno srl - Partita IVA n. 08600270725 (Privacy Policy - Cookie Policy - - Dichiarazione di accessibilità)