BISCEGLIE - La Procura ha chiesto il processo per l'autotrasportatore di Monopoliche ad aprile dello scorso anno travolse e uccise mentre viaggiava col suo tir, il 42enne Donato Papagni, di Bisceglie.
Una morte assurda. Papagni, che viaggiava con un furgone sulla statale 16 all'altezza di Cerignola, era rimasto in panne e sceso dal mezzo per capire cosa fare venne travolto dal ti.
La Procura, chiuse le indagini, ha chiesto il rinvio a giudizio per il 63enne di Monopoli, con l'accusa di omicidio stradale. L'udienza che deciderà le sorti dell'autotrasportatore si terrà il 21 giugno prossimo. La moglie, i due figli minori, i genitori, il fratello e la sorella della vittima, assistiti da Studio3A-Valore S.p.A., saranno parte civile.
Tutto accade il 2 aprile 2022, attorno alle 22.15. Stando alla ricostruzione della Procura, Papagni, ex commerciante ambulante, e fino all'incidente autista di un’azienda ortofrutticola, sta rientrando da una trasferta nel Napoletano per la consegna dei prodotti, e sta percorrendo la Strada Statale 16 in carreggiata sud, in direzione Foggia-Bari, alla guida di un autocarro Iveco 35 della ditta.
Giunto all’altezza di Cerignola, è costretto a fermarsi per un’improvvisa avaria del veicolo. Accostato il mezzo, avvisa la sua azienda del problema e telefona alla moglie spiegandole l’accaduto e informandola che avrebbe tardato. È l’ultima volta che la donna sente il marito. Sceso dall’abitacolo per dare un occhio al motore e verificare il guasto, venne travolto dal tir che che arrivava nella stessa direzione di marcia.
L'autista, a quanto pare, non si rende conto che il mezzo è fermo e lo tampona violentemente travolgendo anche la vittima, rimasta schiacciata tra il suo furgone e il guard-rail. Attraverso il rapporto della polizia stradale di Cerignola, che ha effettuato i rilievi, sarebbe emerso che l’imputato non avrebbe visto l’autocarro fermo a bordo strada nonostante le quattro frecce accese, e avrebbe viaggiato a una velocità superiore al limite imposto. La parola ai giudici.