TRINITAPOLI - Si è aperto ieri mattina innanzi alla Corte d’Assie di Foggia il processo per l’omicidio di Giuseppe Lafranceschina, ucciso con tre colpi di pistola in pieno giorno il 3 giugno 2020.
Alla sbarra, con l’accusa di omicidio volontario aggravato dall’aver agito con metodo mafioso, ci sono i fratelli di nazionalità rumena Liviu e Stefan Corduneanu, rispettivamente di 26 e 24 anni, e Salvatore Montanaro, 51 anni, tutti residenti a Trinitapoli.
Gli imputati, attualmente detenuti nel carcere di Foggia, erano presenti in aula ma il pm della Dda Luciana Silvestris ha eccepito che in virtù della contestata aggravante mafiosa gli stessi debbano partecipare alle udienze non in presenza ma in videoconferenza. Tesi che è stata accolta dal presidente Mario Talani ( a latere Francesca Mannini e i giudici popolari).
Nel corso dell’udienza c’è stata la costituzione di parte civile dei familiari della vittima, rappresentati dall’avvocato Giuseppe Stefano Perrone. Il difensore degli imputati, l’avvocato Alfredo Tonti, ha depositato la propria lista testimoniale, mentre la procura ha chiesto che venga nominato un perito per trascrivere le intercettazioni telefoniche e ambientali.
Il teorema accusatorio si fonda essenzialmente sulla testimonianza di un testimone oculare, che ha sostenuto di aver assistito all’omicidio: a suo dire, Montanaro sarebbe stato alla guida della Giulietta rossa – rubata qualche giorno addietro a Trani - utilizzata dal commando, Simon Livio Corduneanu seduto sul lato passeggero e Stefan sul sedile posteriore. Secondo la Procura, l’omicidio sarebbe maturato nell’ambito di una guerra fra il gruppo malavitoso Carbone – Gallone e quello dei De Rosa – Buonarota, per il controllo del territorio. Gli imputati, però, si sono sempre proclamati innocenti.
Il Tribunale del riesame ha rigettato le istanze di scarcerazione.
Le indagini sono state svolte dai carabinieri del Nucleo Investigativo di Foggia, agli ordini del maggiore Davide Onofrio Papasodaro.
L’udienza è stata poi rinviata al prossimo 5 maggio per il giuramento del perito, mentre
il 16 giugno entrerà nel vivo l’istruttoria dibattimentale con l’ascolto dei primi testimoni dell’accusa.