TRINITAPOLI - È di oltre 500mila euro il danno causato dall’incendio appiccato nella notte tra giovedì 2 e venerdì 3 marzo alla costruzione della nuova sede dell’Istituto d’Istruzione Secondaria di Secondo grado “Scipione Staffa” di Trinitapoli: una struttura moderna e all’avanguardia dotata di auditorium, laboratori e aule multimediali. I lavori, appaltati dalla Provincia Barletta – Andria – Trani, affidati ed effettuati da una ditta di Bari, erano quasi in dirittura d’arrivo in fase di completamento.
L’incendio, appiccato da persone incoscienti rimasti ancora ignoti, è durato tante ore perché nessuno, essendo notte fonda, ha visto e sentito nulla; solo la mattina di venerdì le maestranze della ditta appaltatrice (erano circa le ore 7,30) al loro arrivo in cantiere hanno scoperto l’amara sorpresa. Venivano immediatamente allertati i Vigili del Fuoco, che confluivano sul posto unitamente ai carabinieri della locale Stazione e agenti della Polizia Locale, e dopo aver constatato l’avvenuta distruzione di tutto, fatta le relativa ed indispensabile perizia dichiaravano inagibile l’intero cantiere.
Sul fatto stanno indagando i militari dell’Arma della locale Stazione in quanto si fa sempre più strada l'ipotesi di una “pista dolosa”, dopo la visione delle telecamere di video sorveglianza posizionate dal Comune trinitapolese nella zona. «E’ un duro colpo per la comunità scolastica che aspettava questo nuovo edificio da tanti anni – ha dichiarato il dirigente scolastico Ruggiero Isernia -. Avevamo riposto tante speranze nella possibilità di alloggiare le nostre classi in aule e laboratori spaziosi e moderni; poter finalmente disporre di tutto lo spazio necessario per una didattica all’avanguardia come quella che ci sforziamo di fare ogni giorno e che ha visto crescere il numero degli alunni». «Negli ultimi mesi i lavori stavano procedendo in maniera molto celere e si prospettava l’inizio del nuovo anno scolastico già nella nuova sede- ha proseguito il dirigente scolastico -. Purtroppo, l’incendio ci ha riportati alla realtà di un meridione ammorbato dal cancro della delinquenza che sembra non sparire mai dalle nostre terre e riporta ancora una volta il tema della sicurezza al centro dei nostri discorsi».