TRANI - Proprio a Natale Raffaele Lavacca ha finalmente trovato le protesi con cui, progressivamente, tornerà a vivere una vita il più possibile normale. Sono quelle che prova nel video rilasciato sulla pagina ufficiale dell’associazione «Il volo del gabbiano», che lo ha seguito passo dopo passo nel lungo e difficile percorso per dotarlo di due arti bionici su cui tornare a deambulare abbandonando la carrozzina.
Già due mesi fa Raffaele era stato a Budrio, in provincia di Bologna, nel centro specializzato nella realizzazione di queste protesti speciali, per provarne una serie. Fino a quando, proprio alla vigilia del Natale, la scelta è caduta su quelle più confacenti al suo corpo.
Tempo poche ore, e Raffaele ha già imparato a camminare con i due nuovi arti per almeno mezz’ora, con l’aiuto di un girello e l’assistenza dell’inseparabile moglie Luciana, e senza apparenti problemi collaterali. Adesso, subito dopo le festività, inizierà la familiarizzazione con le due gambe artificiali, fino a quando non diverranno parte integrante del suo corpo.
Il loro costo è 140.000 euro, che Raffaele coprirà con i 70.000 donati dalla gente ed altri 70.000 ricavati dalla vendita della casa di proprietà, circostanza inevitabile, ma anche calcolata, per arrivare a coprire la somma necessaria a dotarsi dei due arti speciali. Infatti, con le due protesi Raffaele avrà bisogno di abitare in un piano rialzato e con il maggior numero possibile di barriere architettoniche abbattute.
Di certo, proprio a Natale, da Raffaele Lavacca arriva ancora una volta un bellissimo segnale di forza, tenacia e speranza regalata a tante altre persone che, come lui, hanno attraversato e continuano ad attraversare un momento buio ma possono, con l’aiuto di tanti e la propria forza di volontà, risalire la corrente e ritrovare gli stimoli per vivere bene e felicemente.
Raffaele, 51 anni, è un ex operaio del settore calzaturiero, nonché valente ballerino cui, nel 2021, furono amputate entrambe le gambe a causa di una misteriosa quanto grave infezione.
Tutto nacque da una banale ferita ad una gamba, nel 2017, per arrivare alla dolorosa amputazione di entrambe, ad aprile 2021. Di fronte al rischio che il suo problema fisico mettesse in pericolo persino la sua vita, lui e Luciana scelsero il male minore, vale a dire il sacrificio degli arti inferiori pur di continuare a vivere.
Inizialmente l’Asl Bt gli aveva fornito due protesi meccaniche sulle quali, però, il paziente faceva fatica a reggersi avvertendo forti dolori. Per lui l’unica soluzione sarebbero state due protesi bioniche che vengono prodotte in un unico stabilimento in tutta Italia, proprio quello ubicato a Budrio.
Fu così che nacque la raccolta fondi a cura del Volo del gabbiano. La campagna, dal titolo «Un futuro per Raffaele», ha permesso di portare a casa 70.000 euro. Risultato ragguardevole, ma che sarebbe potuto essere ben superiore se solo agli appelli avessero risposto imprenditori facoltosi, locali e non, alcuni dei quali avevano dato una disponibilità rimasta soltanto verbale.
Ma ormai non c’era più tempo da perdere: Raffaele, infatti, non sarebbe potuto restare ancora per molto tempo seduto, altrimenti le ossa si sarebbero indebolite le protesi non avrebbero più potuto reggerlo.
A breve Raffaele, insieme con chi gli è stato particolarmente vicino, ringrazierà tutti personalmente in una manifestazione a Trani, già in fase di organizzazione.