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Canosa, arrestato per stalking evade per tornare dalla ex: di nuovo in manette

 
Linda Cappello

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Linda Cappello

Canosa, arrestato per stalking evade per tornare dalla ex: di nuovo in manette

Gli agenti del commissariato hanno portato in carcere un 56enne

Giovedì 03 Novembre 2022, 13:22

CANOSA - Era ai domiciliari ma durante un controllo la polizia lo ha trovato sotto casa della ex compagna, vittima di insulti e vessazioni.

Per questo è stato nuovamente accompagnato in carcere un 56enne di Canosa, arrestato nei giorni scorsi dagli agenti del locale commissariato.

In seguito alle violazioni delle prescrizioni, il gip del Tribunale di Trani Marina Chiddo ha disposto l’aggravamento della misura cautelare, così come chiesto dal pubblico ministero Lucio Vaira.

Questi i fatti.

L’uomo è stato arrestato una prima vola a fine settembre, in seguito all’emissione di un’ordinanza di custodia cautelare in carcere, con l’accusa di maltrattamenti in famiglia.

Gli atti processuali tratteggiano una triste storia familiare, stando a quanto sostenuto dalla denuncia della presunta vittima, assistita dall’avvocato Mariangela Malcangio.

I due avevano avviato una convivenza nel 1992: dopo dieci anni l’uomo avrebbe iniziato a fare uso di sostanze stupefacenti, e da qui sarebbero iniziate liti e incomprensioni.

«Devi fare una brutta morte, ti devo ammazzare il giorno che si sposerà tuo figlio», le avrebbe detto durante una delle tante liti. In un’occasione, le avrebbe lanciato contro una bottiglia di plastica piena d’acqua, che ha colpito la donna sull’occhio sinistro. Il certificato medico parla di «trauma cranico non commotivo con contusione del volto e concussione del globo oculare sinistro con prognosi di 10 giorni», così come refertato il 5 settembre scorso dal pronto soccorso. «L’indagato - scrive il gip - con coscienza, volontà e condotte frequenti, ha umiliato, percosso , minacciato e offeso la vittima, con comportamenti che hanno ingenerato in lei un costante stato di ansia e paura per la sua incolumità, come dalla stessa dichiarato».

Dopo l’arresto, l’uomo è riuscito ad ottenere gli arresti domiciliari in casa del padre. Ma il 28 ottobre scorso gli agenti non l’hanno trovato in casa al consueto controllo: era infatti nei pressi dell’abitazione della ex compagna.

Per questo il gip Chiddo ha disposto l’aggravamento della misura, ritenendo che «la misura degli arresti domiciliari affidata all’autocontrollo del prevenuto è del tutto inadeguata a salvaguardare le esigenze cautelari, posto che la violazione sia avvenuta a pochi giorni dalla sostituzionedella misura carceraria con quella domiciliare».

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