Barletta - Dunque: un assessore si è dimesso. Cinque consiglieri comunali hanno dichiarato il loro «appoggio esterno» (qualunque cosa voglia dire) alla Giunta Cannito. La società Barletta servizi ambientali (controllata al 100% dal Comune) ha un amministratore unico «in prorogatio» che può solo gestire l’ordinaria amministrazione, intanto il sindaco medita a giorni alterni di dimettersi o di rimanere alla guida della città.
Istantanee di una maggioranza (o pseudo tale) più che sull’orlo di una crisi di nervi, in costante crisi effettiva, a volte più carsica, altre più manifesta, ma sempre perennemente ricerca di un collante che trova solo nella spartizione di postazione di potere. E quando il «dosaggio» non appare giusto ai vari convitati (alcuni di pietra) il tavolo comincia a traballare. Per farlo saltare ci vuole qualcosa in più. Visto che siamo in prossimità della festa patronale, il loro habitat naturale appare la giostra del «tagadà» (mi piego, ma non mi spezzo). E via così con questo andazzo.
Ma andiamo con ordine. Occorre rinnovare o meno l’incarico di guidare la Barletta servizi ambientali. Nella maggioranza ci sono i sostenitori del mandato bis per l’avv. Michele Cianci e coloro che puntano alla sua sostituzione. Circola insistentemente il nome dell’avvocato Vincenzo Barile, sembra quasi fatta, ma non se ne fa nulla. Il sindaco Cannito, rappresentante del socio unico del Comune di Barletta, diserta «per motivi di salute» l’assemblea Barsa convocata per la mattina di sabato 19 giugno. Provvidenziale la febbriciattola per provare a prolungare il tempo della trattativa e a mettere d’accordo i vari spezzoni della maggioranza. L’assemblea viene convocata nuovamente per mercoledì 23 giugno. Stavolta il sindaco è presente, si approva il bilancio consuntivo del 2020 (oltre 16 milioni di euro di valore della produzione), ma non si mette mano agli organi societari. Nuovo rinvio a ieri, martedì 29 giugno. Con un prologo.
L’assemblea comunale, su sollecitazione delle minoranze chiede di sentire in aula l’amministratore unico Cianci. La seduta si tiene l’altro pomeriggio, lunedì 28 giugno. L’avvocato Cianci riceve attestati di buona amministrazione e auspici di riconferma a iosa dalle minoranze, ma dai banchi della maggioranza e da quelli della giunta nulla si dice.
Non si dice nulla neppure delle dimissioni che l’assessore Passero ha formalizzato poco prima scrivendo così: «Egregio sindaco, con la presente sono a rassegnare le mie dimissioni dall'incarico di assessore da lei conferitomi con decreto del 3 settembre 2018 per motivi politici, richiamati nel documento politico affidatole dal mio gruppo politico di appartenenza con protocollo numero 46 252 del 28 giugno 2021». (Da notare gli aggettivi «politico», «politici» in rapida e insistente successione).
«Le sono grato - proseguiva l’ormai ex assessore Passero - per avermi affidato questo incarico di grande responsabilità. Un grande onore per me, un'esperienza di crescita personale e personale professionale significativa. Ho affrontato l'incarico istituzionale con impegno massimo e svolto ogni azione con estrema disponibilità con trasparente soprattutto con l'intento massimo (meglio abbondare i «massimo», ndr) di operare per il bene della nostra città. Ho esercitato il mio ruolo sempre in piena responsabilità e collaborazione con tutti i colleghi assessori e consiglieri comunali e tutti i dipendenti pubblici che ringrazio per la sempre fattiva collaborazione manifestata neiconfronti del sottoscritto. Auguri a lei e alla giunta un buon proseguinento delle attività istituzionali. Cordialmente».
Coirdialmente arrivederci o cordialmente addio? Lo scopriremo nei prossimi giorni. Quanti ne siano necessari, noin si sa.