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L'addio
Nico Aurora
28 Aprile 2020
TRANI - «La scomparsa di Claudio Risi, nostro presidente onorario con suo fratello Marco, è arrivata così bruscamente ieri (l’altra mattina, ndr) nell’irreale silenzio domenicale al quale siamo abituati da molte settimane». Così Lorenzo Procacci Leone, direttore artistico del circolo del cinema Dino Risi, in via Ciardi, intitolato allo storico regista del cinema italiano di cui i figli, Marco e Claudio, hanno seguito le tracce. Claudio se n’è andato a 71 anni lasciando un ulteriore senso di vuoto: «Ero stato al circolo qualche giorno fa per un controllo - fa sapere Procacci Leone - e davvero quel luogo ormai vuoto, desertificato da un’attività sospesa, forse voleva comunicarmi qualcosa. Avevo saputo da poco che Claudio era ricoverato in condizioni sempre più critiche. Ma la discrezione, questa dote che ha sempre accompagnato questa famiglia al quale siamo da anni molto legati, mi invogliava solo a sperare».
Dopo essersi fatto le ossa sui set lavorando con Giraldi e Di Palma, furono importanti i lavori che Claudio Risi svolse a fianco del padre. Dal 1974 al 1984 ne fu aiuto regista da Profumo di donna a Dagobert. Sempre per il padre lavorò anche come montatore per Il commissario Lo Gatto (1986), mentre per il fratello Marco in ‘Tre mogli’ (2001). Alla regia esordì a metà anni ottanta con Windsurf - Il vento nelle mani e il televisivo Yesterday - Vacanze al mare. Tra i suoi lavori più famosi ci sono le tre stagioni della serie televisiva I ragazzi della III C, con cui ottenne due volte il Telegatto per il miglior telefilm italiano.
Insieme con il fratello Marco, il 21 novembre 2014, scoprì la targa di denominazione della sala A del cinema Impero al loro papà. «Claudio era sempre aggiornato su quello che facevamo e non è mai mancato ai nostri appuntamenti importanti - ricorda il direttore del circolo -. Era stato qui a Trani con Marco il giorno dell’inaugurazione della nuova sede, è tornato per un’iniziativa di beneficenza e per l’apertura della sala Risi del cinema Impero. Molto riservato ma di gran cuore, ogni tanto ci sentivamo per trovare edizioni straniere dei film del papà Dino. Non dimenticherò mai i suoi occhi illuminati, la gentilezza, la disponibilità». Ieri mattina è stato commovente, sul Messaggero, il ricordo di Claudio Risi da parte di Enrico Vanzina (altro ospite fisso del cineclub di Trani) che appunto, con i fratelli Risi, ha condiviso anni meravigliosi. «Parole di indicibile dolcezza sui valori dell’amicizia e sull’accanimento della vita quando perde di vista la pietà - commenta Procacci Leone -. Infatti, anche lui si è visto strappare prematuramente il fratello Carlo. Per me restano tutti maestri di vita, persone straordinarie dalle quali si può solo imparare a vivere, cercando di dare un senso alla realtà. Abbiamo incrociato le nostre vite, forse anche le nostre qualità sul binario comune del cinema, che è quello che ci consente di conoscere tutte le stazioni dell’esistenza».
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