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Marilena Pastore
07 Gennaio 2020
ANDRIA - Tre aule che si sviluppano su un’area di 250 metri quadri: sono i luoghi che accolgono i bambini della zona la cui cura e istruzione è affidata alle suore Trinitarie in Madagascar. È passato circa un anno dall’avvio dei lavori alla realizzazione della scuola materna a Tanandava, a sud del Madagascar. Un edificio costato esattamente 52mila euro comprensivi di arredo degli ambienti. Ad aprile 2020 ci sarà l’inaugurazione della struttura, alla presenza di una delegazione di Insieme per l’Africa, la onlus andriese che da anni si occupa e preoccupa di portare in terra d’Africa aiuti e progetti.
«La scuola materna si estende su una superficie di 250 metri quadri e si compone di 3 locali adibiti ad aule più i servizi igienici separati dalla struttura – commenta Luigi Zagaria, vice presidente dell’associazione Insieme per l’Africa - Intanto, la scuola è già operativa ed ospita i bambini di Tanandava e dintorni la cui cura ed educazione scolastica è affidata alle suore trinitarie, le stesse che hanno creato un ponte con la nostra associazione e che hanno coordinato i lavori per la realizzazione di questo nuovo progetto in “Terra Rossa”, il secondo per l’esattezza dopo il college intitolato a mons. Di Donna, inaugurato a Fianarantsoa nel 2016. Questo nuovo progetto è intitolato alla memoria dei coniugi Lorusso Antonio e Mariella tragicamente scomparsi, il 7 maggio del 2017, a seguito di un incidente stradale. Tale opera è frutto del desiderio di papà Domenico che ci ha incaricato di dare operatività alla volontà della sua famiglia».
«In questi anni siamo cresciuti ed abbiamo visto la nostra solidarietà, mai imposta ma sempre partecipata e condivisa, assumere la forma di scuole, laboratori, dormitori, mense, campi sportivi chiese che danno preziose opportunità e speranza di una vita degna ai bambini, ai giovani, agli ammalati, ai poveri che abitano in Africa – commenta il presidente della onlus, Emanuele Mastropasqua -. Abbiamo aiutato concretamente queste persone alle quali ogni giorno è negato il diritto a studiare, il diritto alla salute, al lavoro e alla libertà. Noi ci scoraggiamo nel fare il bene: finché ne abbiamo l’opportunità, facciamo il bene a tutti, in special modo alle persone più povere è più bisognose di noi che abitano in Africa». In un momento storico in cui l’odio appare un merito, imparare ad amare è la vera rivoluzione.
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