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Margherita di Savoia, confessa la donna che ha ucciso a coltellate il marito in strada

 
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Margherita di Savoia, litiga col marito e lo uccide a coltellate: fermata

il luogo dell'omicidio - foto Calvaresi

La donna ha collaborato con la magistratura: qualche giorno fa era arrivata la sentenza di separazione definitiva

Martedì 27 Agosto 2019, 14:58

28 Agosto 2019, 15:45

Ha ammesso di aver ucciso l’ex marito «assumendo un atteggiamento collaborativo con la magistratura», la 48enne di Margherita di Savoia che ieri ha assassinato con una coltellata alla gola Nicola Pizzi, 53enneo imprenditore del comune della provincia di Barletta-Andria-Trani. Lo rivelano i due legali della donna, gli avvocati Mario Aiezza e Bernando Lodispoto. La 48enne è stata arrestata per omicidio da carabinieri della compagnia di Cerignola. «Nelle prossime 48 ore sarà fissata l’udienza di convalida davanti al Gip - aggiungono i due penalisti - e in quella sede valuteremo la possibilità di chiedere eventuali approfondimenti di natura psichiatrica». Sarebbe stata la 48enne a consegnare ai carabinieri l’arma del delitto: un coltello da cucina. Dalle indagini sono emersi problemi tra i due ex coniugi legati alla fine del loro matrimonio. Pochi giorni fa era arrivata la sentenza di separazione definitiva, questo potrebbe aver acuito i dissapori. La Procura di Lecce ha disposto l'autopsia.

LA DINAMICA - Una coltellata mortale, inferta al termine di un litigio per motivi familiari. Ecco come è stato ucciso Nicola Pizzi, piccolo imprenditore di 53 anni di Margherita di Savoia, ucciso questo pomeriggio dalla ex moglie in via Frontino, a pochi passi dal centro cittadino nel comune della provincia di Barletta-Andria-Trani. La donna di 48 anni è stata arrestata con l’accusa di omicidio. È stata bloccata dai carabinieri all’interno della sua abitazione dove si era rifugiata subito dopo il delitto.

Alla base dell’omicidio pare ci siano motivi legati alla separazione tra i due coniugi: "molto controversa», ricostruisce il legale della 48enne, l'avvocato Bernardo Lodispoto. La coppia era separata già circa sette anni. La 48enne sembra stesse attraversando un periodo particolarmente difficile causato da problemi psicologici. Casalinga non lavorava: da circa tre-quattro anni non riusciva a trovare una occupazione stabile.

Secondo quanto si è appreso la donna non accettava la fine del loro matrimonio e «nella copia si erano già verificati litigi pregressi e frizioni abbastanza importanti», sostiene l'avvocato Lodispoto. Ciò nonostante non c'erano stati pregressi giudiziari tra i due coniugi, né denunce tra di loro. Stando ad una prima ricostruzione dell’accaduto nel primo pomeriggio di oggi i due hanno avuto un acceso diverbio iniziato in casa di lei. Poi lui si sarebbe allontanato.

A quel punto la donna lo avrebbe raggiunto alle spalle e, impugnando un coltello da cucina, ha inferto un fendente all’altezza della gola. Una coltellata che ha reciso la giugulare dell’ex marito. Un colpo letale per il 53enne per il quale non c'è stato alcunché da fare: l’imprenditore è morto dissanguato. A nulla sono valsi i tentativi di rianimarlo da parte dei medici del 118 accorsi sul posto. La coppia aveva due figli di 25 e 19 anni.

La vittima era molto conosciuta in paese. Era titolare di una piccola impresa individuale specializzata nella riparazione delle caldaie. Da tutti viene descritto come: «Un gran lavoratore, una persona molto tranquilla e perbene». C'è incredulità nel paese conosciuto per le sua salina.

La donna è stata condotta in caserma dove è stata a lungo interrogata dal pubblico ministero Rossella Pensa della Procura di Foggia. I carabinieri della compagnia di Cerignola, che indagano, stanno visionando i filmati delle registrazioni delle telecamere di sicurezza posizionate nella zona per cercare di ricostruire con maggiore esattezza la dinamica del delitto

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