Il Comune di Taranto e le organizzazioni sindacali Fim, Fiom e Uilm, insieme a Cgil, Cisl e Uil, chiedono «un cambio di passo immediato nella gestione della vertenza ex Ilva, con un intervento pubblico deciso in grado di garantire la tenuta sanitaria, occupazionale e impiantistica del sito siderurgico di Taranto». E’ quanto sottolineato in un documento congiunto siglato a Palazzo di città dopo l’incontro tra il sindaco Piero Bitetti e i sindacati nel giorno della mobilitazione con sciopero di 24 ore in tutti i siti del gruppo ex Ilva. Dopo un corteo che dalla fabbrica ha raggiunto il Municipio, una delegazione di Fim, Fiom e Uilm è stata ricevuta dal primo cittadino in concomitanza con il sit-in dei lavoratori nella piazza antistante.
«È una fase storica - si legge nel documento - in cui la città e i lavoratori possono finalmente vedere concretizzarsi una transizione industriale reale, basata sulla decarbonizzazione e sul pieno rispetto dei diritti al lavoro e alla salute».
Le parti chiedono di «dare centralità assoluta al processo di decarbonizzazione, definendo tempi certi e risorse adeguate, in un quadro di nuova autorizzazione ambientale che sancisca l'abbandono del ciclo integrale a carbone».
Comune e sindacati ritengono «indispensabile la definizione di un Accordo di Programma con Governo, Regione Puglia, enti locali e parti sociali» per garantire tutela occupazionale piena, misure straordinarie per i lavoratori di AdI in As, Ilva in As e dell’appalto, percorsi di formazione, screening sanitari periodici e una clausola sociale per l’indotto.
«La transizione ecologica e industriale di Taranto non può più essere rinviata. Il tempo dei proclami è finito: servono scelte, atti e certezze», conclude la nota. Comune e sindacati costituiranno un gruppo di lavoro congiunto dopo l’incontro del 28 ottobre a Palazzo Chigi.