Insieme, per provare a fare massa. Per concentrare le forza ed avere risultati migliori. Il giorno dopo che i dati sulle vendite di Stellantis in Europa confermano che la quota di mercato è scesa dal 17,2 per cento al 13,3 per cento (con l’immatricolazione nella Ue, nei Paesi Efta e nel Regno Unito di 148mila 306 auto, al 26 per cento in meno rispetto allo stesso mese dell’anno precedente), il presidente Bardi prova a spingere su una strategia comune con le altre Regioni per difendere l’occupazione e la produzione del comparto automotive lucano. E lo fa confrontandosi con i governatori dei territori dove sono localizzati gli altri stabilimenti Stellantis in Italia. Una occasione – come lui stesso sottolinea – frutto “dalla consapevolezza comune di dover fare fronte unico per tutelare i livelli occupazionali e reggere l’onda d’urto della crisi che investe l’automotive a livello internazionale”.
Con i presidenti Marco Marsilio (Abruzzo), Alberto Cirio (Piemonte) e Francesco Roberti (Molise) il governatore lucano si è concentrato sulle problematiche connesse a Stellantis puntando ad una visione più generale .“Da soli – sottolinea Bardi - non si va da nessuna parte. Solo attraverso l’azione congiunta si può andare lontano, aumentando il peso nelle relazioni con il Governo centrale e con la stessa Stellantis. Tutte le Regioni sono impegnate a fare il possibile per scongiurare l’eventualità di un disimpegno da parte dell’azienda e la perdita di posti di lavoro. Come Basilicata – aggiunge - abbiamo risposto alla richiesta di Tavares di abbattere i costi energetici, tracciando il percorso burocratico e amministrativo per la realizzazione di un impianto a biogas a disposizione dello stabilimento di San Nicola di Melfi. Il nostro canale di comunicazione con Stellantis è sempre aperto, ma sappiamo che unire le voci dei territori interessati significa contare di più in una interlocuzione incardinata in scenari mondiali”.
Insomma, l’obiettivo è fare fronte comune per difendere il comparto ed in particolare i lavoratori di San Nicola di Melfi. Come auspicano anche altri esponenti del governo regionale, tra cui l’assessore regionale alle Attività Produttive, Francesco Cupparo. È evidente che la transizione fatta di imposizioni e di multe ci porterà solo alla distruzione di uno dei settori vitali della Basilicata – commenta Cupparo - Riteniamo, pertanto, che a partire dal prossimo Consiglio Regionale tutti insieme si possa arrivare ad un documento chiaro nei confronti della Commissione Europea che contenga il diniego di questa normativa destinata a produrre gravissime ripercussioni sull’automotive in Italia”. Ed un invito all’unità arriva anche dal presidente della Seconda commissione consiliare regionale, Roberto Cifarelli: “Questo è il momento dell’unità, innanzitutto politica e con le forze sociali, sindacati e rappresentanze imprenditoriali; ed è il momento della condivisione delle scelte e delle strategie attraverso gli strumenti di cui disponiamo, cosa concretamente la Regione può impegnarsi a fare per l’area industriale di Melfi, per Stellantis, il suo indotto e più in generale per il settore dell’automotive che non è solo Melfi”.