Domenica 07 Settembre 2025 | 08:23

Vino, nelle cantine lucane sono 180mila gli ettolitri in giacenza

 
ANTONELLA INCISO

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ANTONELLA INCISO

Vino, nelle cantine lucane sono 180mila gli ettolitri in giacenza

L’allarme della Cia: «Ora anche la vendemmia in calo: contro le criticità, un fondo per compensare i rischi climatici»

Venerdì 19 Aprile 2024, 13:52

Calo della produzione da un lato, vino in giacenza dall’altro. Sono i due volti del comparto vitivinicolo lucano in questo inizio di primavera. Un quadro in chiaroscuro da cui emerge, prepotentemente, la necessità tra i produttori di fare rete e l’importanza di misure ad hoc. D’altra parte, a disegnare i contorni della questione sono i dati: il vino in giacenza al 31 dicembre dello scorso anno ammontava a circa 180mila ettolitri, di cui 94mila riferiti a produzioni dop e 41mila, invece, riferiti a produzioni Igp. Questo mentre il calo medio della produzione nella vendemmia 2023 in Basilicata oscilla tra il 20 e il 30 per cento con punte del 70 per cento tra i vigneti dell’Aglianico del Vulture, attaccati dalla peronospora.

In particolare, secondo i dati della Cia Basilicata, «la produzione complessiva dell’annata vinicola appena conclusa si attesta intorno a 70mila ettolitri» con un calo «rispetto ai 97mila ettolitri prodotti nel 2022». Numeri in discesa, quindi.

Criticità che l’associazione degli agricoltori individua come «una delle emergenze contenuta nel Piano Agricolo Alimentare 2024-27» tanto da sollecitare «l’attivazione delle procedure dello stato di crisi dei comparti che hanno subito forti contrazioni di prodotto a seguito dei noti eventi calamitosi come nel caso della peronospora nel Vulture» e la successiva «attivazione di interventi per la ripresa produttiva».

«Tra le proposte – sottolinea l’associazione degli agricoltori – c’è la creazione di un fondo regionale destinato a sostenere misure attive per il contenimento dei rischi climatici, anche sul versante delle fitopatie e delle parassitosi. In modo da rendere più sostenibili i costi delle polizze assicurative e le quote di adesione per le coperture assicurative parametriche attivabili nel settore agricolo». Chiesta anche «l’istituzione di un fondo creditizio speciale rotativo finalizzato a sostenere gli investimenti nel settore primario, in particolare quelli per l’innovazione tecnologica, la transizione energetica, quelle digitale e ambientale nonché la tutela e l’uso razionale delle risorse naturali». «Il tutto assume il carattere dell’innovazione nella programmazione ed è il vero banco di prova per la nostra Regione nell’utilizzo delle risorse», spiega la Cia Basilicata che sollecita la realizzazione del progetto sul «Marchio unico dell’agroalimentare lucano di qualità».

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