MATERA - Senza la proroga al «bonus 110%», ombre sempre più cupe per le imprese lucane del settore edilizio. «Una situazione che rischia di creare problemi incredibili in alcuni casi, mettendo a rischio la sopravvivenza delle imprese. Consideriamo che in Basilicata stimiamo ci siano almeno 250-300 cantieri riconducibili ad almeno 200 imprese». Leonardo Montemurro, presidente della Cna regionale, non nasconde la sua preoccupazione per le aziende, in particolari artigiane, impegnate nei lavori per i condomini legati all’agevolazione al 110%. «Con questi ultimi, intesi come committenti, si potrebbe scatenare un contenzioso dagli esiti imprevedibili – evidenzia –. Di certo c’è che, comunque vadano le cose, la situazione è un sicuro motivo di tensione e preoccupazione anche economica che, da subito, porterebbe alla riduzione del personale».
Il responsabile regionale della Confederazione nazionale dell’Artigianato e della Piccola e Media impresa, ricorda come «una recente analisi Istat evidenziava, in generale, una contrazione nel settore delle costruzioni dell’8.5%. E sappiamo come questo comparto abbia trainato la ripresa del dopo Covid. In Basilicata, in particolare, la situazione non può che ulteriormente aggravarsi in considerazione che, sostanzialmente, negli ultimi tre anni, la crescita del Pil è stata appena dello 0,3%. Ciò anche per il rallentamento nelle estrazioni petrolifere e nel settore dell’automotive, con Stellantis e il suo indotto, dai quali la economa lucana dipende ancora tantissimo. È chiaro che la preoccupazione c’è ed è tanta se il comparto costruzioni dovesse andare in sofferenza. Ciò andrebbe a impattare ancora più negativamente sulla crescita del Pil della Basilicata». Un territorio dove «proprio col superbonus, dal 2020 l’edilizia avuto un incremento di più di 5mila posti di lavoro: il settore, che era in una profonda crisi, grazie all’agevolazione 110% si è risollevato. L’incertezza normativa attuale, purtroppo, rischia di affossarlo nuovamente».
Cosa aspettarci, allora, sulla proroga del superbonus 110% necessaria per la chiusura dei cantieri dei condomini?
«Ogni anno interviene quel provvedimento che fa, in breve, da “tappabuchi” rispetto a tutte le situazioni rimaste in sospeso, cioè il cosiddetto Decreto Milleproroghe, col quale il Governo dispone il rinvio di determinate scadenze. Dobbiamo confidare in ciò, almeno perché i cantieri in stato avanzato avrebbero così più tempo per concludere i lavori, mettendosi in un certo senso al riparo. In caso contrario, sarebbe un duro colpo per le aziende impegnate, e di certo un colpo mortale per diverse decine di imprese in Basilicata che si vedrebbero, purtroppo, e ripeto, a essere costrette al taglio di posti di lavoro. Una prospettiva davvero da scongiurare anche alla luce del fatto che il settore delle costruzioni in Basilicata è comunque cresciuto negli ultimi anni. Si annuncia, però, una involuzione e una battuta di arresto che il territorio lucano non può permettersi in alcun modo».
Il presidente Montemurro, infine, fa una considerazione e cioè che, a livello di Governo, si ometta «di fare una analisi un po’ più allargata, dimenticando che comunque il superbonus ha significato un incremento nei fatturati delle aziende, quindi una maggiore Iva prodotta che lo Stato ha incassato, come pure una maggiore imposta, sia essa Irpef o Ires che hanno pagato le ditte individuali o le imprese, e soprattutto un maggior gettito contributivo».