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Basilicata, allarme peste suina: le «contromisure»

 
alessandro boccia

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alessandro boccia

Basilicata, allarme peste suina: le «contromisure»

Allevatori in fibrillazione. Interventi nelle aree con presenza massiccia di cinghiali

Martedì 11 Luglio 2023, 15:09

POTENZA - «La Basilicata è appena lambita dal fenomeno, ma dobbiamo avviare azioni coordinate di contrasto per controllare la popolazione dei cinghiali che, in termini numerici, tende a esplodere». È il monito lanciato ieri dall’assessore regionale all’Ambiente, Cosimo Latronico, a Potenza, a margine dell’incontro tra il Commissario straordinario alla Peste suina africana, Vincenzo Caputo, e i rappresentanti dei parchi nazionali, regionali e delle riserve provinciali della Basilicata, dove al momento non si registrano casi.

Nel corso dell’incontro, che è servito a fare un quadro della situazione, Latronico ha evidenziato il lavoro che assieme agli altri componenti del governo regionale coinvolti nell’emergenza, ossia Francesco Fanelli e Alessandro Galella, con un piano di abbattimento selettivo della specie cinghiale realizzato nei mesi scorsi, ovvero prima del diffondersi dell’infezione virale che colpisce i suini, e ha ricordato che «la Regione, attraverso la stazione unica appaltante, ha varato una gara che prevede l’erogazione di importanti risorse economiche per gestire l’emergenza che continua a creare allarme per la sicurezza dei cittadini, la biodiversità che abbiamo il dovere di salvaguardare, ma anche per le ricadute che una crisi sanitaria avrebbe soprattutto sulle aziende zootecniche».

Soddisfazione è stata espressa dal Commissario straordinario, Caputo, per il lavoro che la Basilicata sta portando avanti, sottolineando come «la sinergia politica e tecnica tra i dipartimenti Ambiente, Agricoltura e Salute sia in linea con lo spirito dell’ordinanza che sta per essere emanata per avversare il fenomeno e che prevede dei veri e propri gruppi operativi territoriali». «Il nuovo decreto legge voluto dal governo italiano ci impone di porre in essere delle strategie per il diradamento ed il contenimento della specie dei cinghiali che ha un ruolo estremamente importante per la diffusione della malattia; il tutto per salvaguardare l’ambiente ed il comparto suinicolo che, in molte regioni, rappresenta una vera eccellenza che incide notevolmente sul pil nazionale. Bisogna intervenire con un’azione coordinata – ha spiegato Caputo - il governo ha voluto insignire un commissario di un coordinamento nazionale delle azioni di intesa con la regione e ringrazio la Regione Basilicata che prontamente si è attivata creando un tavolo di collaborazione che sicuramente ci potrà portare in un breve periodo, approfittando anche della questione della peste suina africana, a dare una giusta collocazione della specie cinghiale nell’ambiente».

A parere del commissario straordinario «per il contenimento serve un piano di cattura e diradamento dei cinghiali legata alle tecniche tradizionali, attraverso la selezione, il controllo e la stessa pratica venatoria, che discuteremo con delle tecniche di ingaggio migliori ed è probabile che, nei prossimi giorni, il commissario – ha concluso - emetterà una propria ordinanza in cui si individuano delle funzioni a favore dello Stato che possono essere rese anche ad esempio dal mondo venatorio».

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