NINNI PERCHIAZZI
Primarie e liste civiche, gioco di squadra e messaggi nemmeno tanto cifrati agli «ex amici»: ecco il piano per archiviare la recente delusione elettorale, trasformandola in energia per essere protagonisti ad amministrative nel capoluogo (2019) e regionali (2020). Non senza dare uno sguardo alla situazione nazionale e al fenomeno generato dall’ondata abnorme a cinque stelle. L’ex senatore Massimo Cassano si rimbocca le maniche e prova a dettare la linea a Forza Italia e al centrodestra a partire dalla sfida per Bari. La chiamata alle armi, nella sede dell’interporto al San Paolo, alla convention alla quale è accorsa qualche centinaia di fedelissimi.
Cassano non si nasconde dietro un dito. «La mazzata l‘abbiamo presa - scherza, un po’ amaro -. Se mi aspettavo uno scarto di 35mila voti da una sconosciuta? Assolutamente no, ma non è solo il caso mio. Le mie sono preferenze personali che ho preso sia nel collegio 1 di Bari che nel collegio 2, parliamo di 80mila voti. Si tratta di una cifra spaventosa, frutto di conoscenze personali, se consideriamo che Forza Italia a Bari è partito dal 6 % e addirittura nelle scorse amministrative con tutto il vecchio Pdl unito (quindi con Fitto) prese il 12%. Nel mio collegio invece, la media raggiunge il 26% soprattutto grazie alle preferenze personali: è un risultato non da poco. D’altronde bastava girare per capire che la gente era in campagna elettorale per me».
Come detto però, non c’è stata partita. «La preferenza al Movimento 5 stelle era un voto nascosto, ma non si pensava potesse essere di tale entità - dice -. Lo si poteva percepire, ma non in tal modo: una persona su due li ha votati. Erano imbattibili grazie a voti di persone che non non abbiamo raggiunto, che hanno deciso di cancellare la parte della politica, che di fatto ha portato a questi risultati negativi».
«Noi abbiamo il consenso sul territorio, ma non siamo stati eletti, pur avendo avuto crescite esponenziali in alcuni Comuni - dice ancora Cassano -. E da qui ripartiamo. Dobbiamo andare avanti mettendo da parte chi vuole fare politica senza confrontarsi con la gente e vuole andare e Roma due-tre giorni alla settimana solo per fare più soldi».
L’ex sottosegretario in ogni caso sembra non temere ripercussioni su Bari. «A Bari non cambia nulla, noi però dobbiamo cambiare metodo. Abbiamo pronte cinque liste civiche su Bari città e tre per le prossime regionali. Credo che se mettiamo insieme, così come sembra, tutte le forze del centrodestra e attraverso le primarie, possiamo giocarci tranquillamente la partita», spiega, spostando il mirino sul M5S. «Abbiamo capito che il nostro rivale non è più il centrosinistra ma il Movimento 5 stelle», dice ancora, senza però ufficializzare la propria candidatura. «Vedremo» è la laconica risposta, anche perché sembra esserci già una mini-squadra di aspiranti sindaco. «Vediamo chi e quanti sono i candidati alle primarie ce ne possono essere tanti ai quali va data la possibilità di giocarsi la propria partita. Poi decidiamo il da farsi. Se necessario, se me lo chiedono, ci sarò anch’io», sostiene, chiamando a raccolta Forza Italia, Fratelli d’Italia, Lega, Udc - «se decide di stare con noi» - e le suddette civiche.
Compattati i possibili alleati, c’è spazio per una dedica agli «ex amici», «a chi mi ha minacciato di morte e insultato, offeso mio suocero che è morto». «Sono personaggi che sono stati cacciati dal centrosinistra per le loro vicende giudiziarie, ma preferiscono insultarmi - rivela -. Sono la parte peggiore della politica, se hanno coraggio vengano a trovarmi».
«Oggi (ieri, ndr) ripartiamo per dare continuità a quanto fatto sostenendo un progetto politico che ha un nome e un cognome, anche perché la sconfitta non è responsabilità dei candidati nei collegi uninominali, che invece hanno dato l’anima, hanno sofferto», asserisce, mentre al suo fianco siedono i compagni di viaggio Filippo Melchiorre (FdI) e Ida Roselli (FI), il consigliere regionale Gianni Stea e i consiglieri comunali Michele Picaro (FI) e Michele Caradonna (FdI). Quindi il siparietto con Melchiorre, possibile rivale per Bari. «Vogliono farci litigare, ma siamo amici che stanno costruendo con lealtà il centrodestra», scherza.
Assente il coordinatore forzista di Bari Città Metropolitana, l’on. Francesco Paolo Sisto, appena rieletto al listino proporzionale, mentre il coordinatore regionale, l’on. Luigi Vitali giunto in ritardo, si è mostrato perplesso sull’ipotesi primarie per Bari. «Non è il nostro metodo», ha chiosato.