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«Togliete il funambolo dalla chiesa»
il diktat della Soprintendenza

 
«Togliete il funambolo dalla chiesa»il diktat della Soprintendenza

Dopo la segnalazione di alcuni cittadini sull'installazione in Cattedrale

Giovedì 18 Gennaio 2018, 11:09

Enrica D’Acciò

RuvoNon si sgarra con la Sopraintendenza archeologica e delle belle arti che, nei giorni scorsi, ha richiesto al parroco della Cattedrale, don Salvatore Summo, di rimuovere il funambolo sospeso nella navata centrale, segnalato come una «deturpazione» dei luoghi. Una doccia fredda per il progetto comunale «Luci e suoni d’artista» che, da dicembre, ha animato con i suoi personaggi e i suoi animali luminosi e sospesi in aria tutto il centro storico di Ruvo.

Uno dei personaggi, il funambolo luminoso, appunto, ha fatto il suo ingresso anche in Cattedrale, grazie alla disponibilità del parroco «che ha voluto portare un esempio di luce e di creatività artistica all’interno del più importante monumento della città», annunciavano da palazzo Avitaja, sottolineando «lo stupore e la poesia, l’audacia e la meraviglia che aggiungeranno altra bellezza alla Chiesa Matrice e abiteranno un luogo fra i più suggestivi della nostra regione».

Non tutti, però, l’hanno pensata così. Alcuni cittadini, già in polemica per lo spirito ritenuto troppo laico delle installazioni luminose, hanno segnalato a Bari, in Soprintendenza, la «deturpazione» della Cattedrale, il giorno immediatamente successivo all’installazione del funambolo.

La risposta, anche se non rapida, non si è fatta attendere. Il soprintendente, Luigi La Rocca, pur non intervenendo nel merito della scelta artistica, ha accolto la segnalazione e ha, a sua volta, scritto al parroco, al dirigente del settore urbanistico del Comune e al comando di Polizia municipale, per ricordare che «qualsiasi intervento a farsi sui beni culturali deve essere oggetto di preventiva autorizzazione». E poiché, a quanto pare, la preventiva autorizzazione in questo caso non c’era, il soprintendente ha richiesto il ripristino dei luoghi.

«Si tratta di un allestimento temporaneo, mobile, che provvederemo a rimuovere, così come richiesto dalla Sovrintendenza», precisa l’assessore alla cultura Monica Filograno. «È una procedura che la Soprintendenza ha attivato a seguito di segnalazione. Una procedura che non ci preoccupa in nulla. Mi dispiace solo per chi ha gridato allo scandalo mentre la collettività, dei cittadini e di chi è venuto da fuori Ruvo, ha apprezzato il senso e la bellezza di “Luci e suoni d’artista”. È un lavoro di cui continuiamo a essere soddisfatti». Gli altri allestimenti luminosi, sistemati in città, dovrebbero essere rimossi il 3 febbraio.

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