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Scoperta maxitruffa all'Inps
migranti tornati nei paesi d'origine
riscuotevano la pensione sociale

 
Flavio Campanella

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Flavio Campanella

Scoperta maxitruffa all'Inps migranti nei paesi d'origine riscuotevano pensione sociale

Giovedì 07 Luglio 2016, 10:06

08 Luglio 2016, 13:56

BARI - C'erano anche parenti che continuavano a percepire l’assegno sociale di congiunti defunti o che utilizzavano i soldi riscossi per girare in lungo e in largo l'Europa: come ha fatto una signora. Sono alcuni dei casi significativi emersi nel corso delle indagini dei militari della Guardia di Finanza che hanno portato oggi alla denuncia di 174 persone ritenute responsabili di una presunta maxi frode all’Inps per un valore complessivo di 5,6 milioni di euro. Protagonisti della frode, migranti «over 65», per lo più di nazionalità albanese, che, con l’aiuto di parenti che risiedono in Italia, continuavano a percepire l’assegno sociale, di circa 450 euro ciascuno, anche se rientrati nei paesi d’origine.

L’indagine è durata un anno e sono emerse poco più di 200 irregolarità. Le 174 persone denunciate, tra le quali ci sono persone alle quali era stato riconosciuto lo status di rifugiato politico, dovranno rispondere di indebita percezione di erogazioni a danno dello Stato, falsità ideologica commessa dal privato in atto pubblico e truffa aggravata per il conseguimento di erogazioni pubbliche. Le indagini, svolte da Guardia di finanza e funzionari dell’Inps, sono cominciate da controlli sul territorio. Poi alcune ispezioni a campione hanno dato esito positivo ai sospetti rendendo necessario dare il via a una indagine strutturata e sistematica, creando quasi un pool investigativo ad hoc. E questo meccanismo di scambio d’informazioni tra investigatori ed Inps ha consentito all’ente erogatore di adottare subito provvedimenti di revoca e sospensione in tempo reale dell’assegno sociale evitando che la truffa assumesse proporzioni gigantesche. Cominciati i controlli, qualcuno si è presentato in modo spontaneo agli investigatori ammettendo di aver percepito in modo indebito l'assegno sociale. Per altri è stato necessario procedere con convocazioni formali e alcuni, addirittura, si sono allontanati dall’Italia senza lasciare traccia. Gli accertamenti bancari effettuati sui conti correnti dei beneficiari degli assegni sociali hanno consentito di sequestrare somme pari a circa 150 mila euro. A 47 beneficiari è stato contestato l’illecito amministrativo con sanzioni per complessivi 60 mila euro. Oltre la restituzione delle somme indebitamente percepite, l’Inps risparmierà annualmente circa 1,7 milioni di euro.

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