La microcriminalità giovanile a Corato continua a fare notizia e a mettere a dura prova le forze dell’ordine. L’ultimo episodio, avvenuto martedì sera, ha visto protagonista una pattuglia della Polizia di Stato impegnata in un intervento che ha richiesto addirittura rinforzi. Erano circa le 21 quando, in via Poerio, nei pressi della chiesa di San Domenico, una volante del Commissariato di Corato ha notato un ragazzo minorenne alla guida di un ciclomotore privo di targa e senza la marmitta. Il giovane, che non indossava il casco, ha attirato l’attenzione degli agenti per la condotta spericolata con cui si aggirava tra le stradine della zona. Fermato per un controllo, è emerso che il mezzo era stato rubato a Corato diverse settimane prima.
Alla vista della pattuglia, il minore ha tentato la fuga, abbandonando il ciclomotore, ma è stato subito bloccato. La situazione, però, è rapidamente degenerata. In pochi minuti, sul posto si sono radunati diversi ragazzi, per lo più minorenni, che hanno iniziato a contestare l’operato degli agenti, accerchiando la pattuglia e creando tensione. Per riportare la calma si è reso necessario l’intervento di una pattuglia dei Carabinieri in supporto. Il giovane è stato indagato in stato di libertà per ricettazione e affidato al padre, giunto sul luogo dell’accertamento.
Un episodio simile si era verificato poche settimane prima, in pieno centro, in piazza Vittorio Emanuele. In quell’occasione una pattuglia della Polizia Locale aveva fermato un ragazzo su una bicicletta elettrica in violazione del divieto di transito nell’area pedonale. Anche in quel caso, nel giro di pochi istanti, il controllo era stato ostacolato dall’arrivo di altri minorenni, che avevano accerchiato i vigili nel tentativo di favorire la fuga del fermato.
Sempre martedì sera, dopo le 23, un altro episodio ha confermato la crescente spregiudicatezza della microcriminalità giovanile. Presso la scuola «Cesare Battisti», alcuni ragazzi si sono introdotti furtivamente da una porta laterale. L’arrivo dei Carabinieri e vigilanza ha messo in fuga i giovani, che non hanno avuto il tempo di sottrarre nulla, ma l’episodio dimostra come, ormai la microcriminalità dilaghi.
Negli ultimi mesi, Corato ha registrato un preoccupante aumento di piccoli furti, danneggiamenti e atti di vandalismo commessi da adolescenti. La facilità con cui molti di loro riescono a cavarsela con pene blande o pressoché inesistenti alimenta un clima di impunità, rendendo ancora più complesso il lavoro delle forze dell’ordine, spesso costrette a fronteggiare non solo il soggetto fermato ma anche gruppi di coetanei pronti a ostacolare i controlli.
Il problema, ormai evidente, non può essere liquidato come una semplice «ragazzata». Gli episodi recenti dimostrano che si tratta di un fenomeno strutturato, capace di mobilitare gruppi di adolescenti contro l’autorità e di colpire in diverse zone della città, dai luoghi pubblici alle scuole, fino ai piccoli esercizi commerciali.
I residenti chiedono alle autorità di intervenire con urgenza, rafforzando i controlli e studiando misure più incisive sul piano educativo e sanzionatorio. La sicurezza di Corato e la tutela della legalità passano anche dalla capacità di trasmettere ai più giovani il rispetto delle regole, senza lasciare spazi a comportamenti che, da piccoli reati, rischiano di diventare gravi devianze.