Domenica 07 Settembre 2025 | 03:04

Bari e via Manzoni, declino e dubbi: imminente la pedonalizzazione, ma dominano crisi e abbandono

 
Davide Lattanzi

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Davide Lattanzi

Bari e via Manzoni, declino e dubbi: imminente la pedonalizzazione, ma dominano crisi e abbandono

Il progetto di riqualificazione è ambizioso, ma occorre un programma ad ampio raggio per rilanciare le attività, il commercio e le iniziative in una zona spenta

Venerdì 27 Giugno 2025, 12:57

13:18

BARI - La «rivoluzione» è ormai dietro l’angolo, ma chissà se i tempi sono davvero maturi. Fino all’alba del nuovo millennio via Manzoni era la via Sparano «dei poveri»: il cuore più genuino del commercio barese, dove magari si acquistava al prezzo conveniente rispetto alle vie del lusso nel murattiano.

Una strada in cui l’imprenditoria e l’inventiva cittadina si sbizzarriva in mille proposte eterogenee: senza bisogno del marchio di lusso, si alternavano i piccoli negozi d’abbigliamento agli artigiani, ai punti vendita specializzati in alcuni alimenti, alle colorate vetrine con i prodotti di cancelleria. Una strada viva, allegra, sempre al passo con le stagioni.

Poi, l’inesorabile declino che oggi la fa apparire poco sicura, buia, priva della sua anima storica. L’attualità scandita dalle saracinesche abbassate, dai locali vuoti in vendita o in affitto, da un’utenza scarna.

Il progetto sulla pedonalizzazione Il suo volto nuovo rappresenta una delle più ardite scommesse dell’amministrazione comunale: un investimento di quasi sette milioni finanziati con fondi Pnrr destinati alla rigenerazione urbana.

Ovvero, zone più vivibili, scandite dalla mobilità sostenibile, dal respiro europeo e dalla connotazione ecologica. Settecentocinquanta metri della strada saranno completamente ripensati in tale chiave, con lo smantellamento dei marciapiedi e dell’asfalto esistente ed un unico piano calpestabile che nel primo tratto vedrà il ripristino della chianca storica, mentre la arte seguente giocherà tra tradizione e modernità.

Prevista anche una nuova illuminazione pubblica, filodiffusione, videosorveglianza, una vegetazione ad alto fusto e a chioma alta. Soltanto due saranno le aree aperte al traffico (con la disciplina della «zona 30»): tra via Calefati e via Principe Amedeo, nonché tra via Crisanzio e corso Italia, così come sarà possibile parcheggiare soltanto negli ultimi due isolati della strada.

L’avvio dei lavori era previsto per fine gennaio, poi è slittato a marzo, ora si parla di fine luglio. «Stiamo definendo gli ultimi dettagli del progetto esecutivo: l’idea, comunque, è cominciare prima di agosto per approfittare del frangente in cui magari la città si svuoterà di parte dei residenti, così da limitare i loro disagi». Si comincerà dai primi isolati per poi scorrere gradualmente verso corso Italia.

Numeri da «brivido» Eppure, sono addirittura 57 le saracinesche abbassate su una strada davvero poco battuta in queste giornate estive. Alcuni esercizi sono in completo abbandono da anni, altri si sono arresi più recentemente: l’impressione di una zona completamente svuotata è evidente. Almeno una decina sono le attività in vendita o in affitto, peraltro a condizioni decisamente più convenienti rispetto a quelle del murattiano.

Sembra risentirne anche il mercato immobiliare: rispetto ad altre zone della città, sono di più le insegne con gli «affittasi» o «vendesi», eppure molti appartamenti sono disponibili ormai da mesi senza trovare acquirenti.

Gli esercenti «storici» si contano ormai sulle dita di una sola mano: resistono alcuni negozi di abbigliamento, un paio di gioiellerie che poggiano su una clientela costruita nel tempo, molte sono le immobiliari, così come, soprattutto nel tratto finale verso corso Italia, si fanno largo attività etniche, gestite da stranieri. Nel complesso, però, si tratta di piccoli riferimenti in metri e metri di vuoto.

L’esigenza di un rilancio La strada, peraltro, perderà oltre 140 parcheggi con l’avvio dei lavori: posti auto che si proverà a recuperare almeno in parte tramite una trattativa avviata con Rfi inerente la zona di corso Italia. «Il sindaco Leccese ha avuto varie interlocuzioni con esercenti e residenti», afferma l’assessore Scaramuzzi.

«La pedonalizzazione storicamente è nuova vita e così deve essere anche per via Manzoni. È scontato che occorra una visione ad ampio respiro per rilanciare l’impulso imprenditoriale, le attività e il commercio. Magari qualcuno cambierà il suo core business tradizionale: chi si occupa di abbigliamento, magari, potrà valutare altre opportunità. Nel breve periodo, con i lavori in corso, non sarà sicuramente facile, ma allargando lo sguardo più avanti non ho dubbi che trarranno benefici anche gli esercizi oggi in difficoltà».

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