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Eolico, una pala tira l’altra al confine con l’Alta Murgia

 
Loredana Schiraldi

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Loredana Schiraldi

Eolico, una pala tira l’altra al confine con l’Alta Murgia

Dopo il progetto da 5 aerogeneratori sul quale pendono ancora le osservazioni, adesso è il turno di altri 18

Venerdì 21 Marzo 2025, 13:14

BITONTO - Ancora un parco eolico nel territorio di Bitonto, Palo del Colle e, questa volta, anche di Toritto. Imponenti aerogeneratori sono pronti a svettare sui terreni agricoli a ridosso del Parco Nazionale dell’Alta Murgia. Dopo il progetto da cinque pale presentato qualche mese fa dalla milanese Green Energy Development s.r.l. (per cui è ancora aperta la seconda fase di osservazioni), il territorio murgiano torna ad essere attenzionato da imprese interessate a dar vita ad impianti per la produzione con fonti rinnovabili di energia elettrica.

Questa volta la proposta giunta al ministero dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica per l’avvio del procedimento di Valutazione d’impatto ambientale (Via), è della barese Maxima RW2 srl. Un progetto ambizioso: l’idea è creare un parco eolico, costituito da ben 18 aerogeneratori, per una potenza complessiva pari a 108 MW, in località “Il Fieno”, a circa un chilometro dall’area protetta dell’Alta Murgia. Otto le pale, che in azione toccherebbero anche i 200 metri, da installare in territorio di Toritto, cinque a Bitonto e altrettante a Palo, che sembrerebbero addirittura sovrapporsi a quelle già inserite nel progetto della società milanese.

L’energia prodotta sarà poi convogliata tramite un cavidotto interrato alla sottostazione utente bitontina e, da quest’ultima, avverrà la connessione alla nuova stazione elettrica, ubicata sempre nel territorio comunale.

L’impianto avrebbe un punto baricentrico distante circa 10,3 km dal centro abitato di Palo del Colle, 13,3 km da Bitonto, 7,3 km da Toritto, 3,5 km da Quasano, 5,3 km dalla frazione bitontina di Mariotto e 14 km da Ruvo di Puglia. La realizzazione potrebbe richiedere sino a due anni di lavoro, oltre che l’espianto di alcuni alberi e la manomissione e il ripristino di muretti a secco.

Come ammesso dalla società barese, i terreni interessati dal progetto sono infatti adibiti all’attività agricola. Per far spazio al parco eolico, allora, saranno spostati e reimpiantati in zone limitrofe ulivi non monumentali.

«Il cavidotto che collegherà l’area di progetto alla futura stazione elettrica - si legge nella relazione - percorrerà la viabilità principale e poderale esistente e in parte aree agricole dove sono stati rilevati muretti a secco», che «saranno ripristinati a seguito della fase di cantiere mantenendo le caratteristiche originali e peculiari dei luoghi». Minimo invece l’impatto che potrà avere sulla popolazione, che potrebbe assistere, nelle fasi di cantiere, «al potenziale incremento delle concentrazioni di polveri in relazione alla qualità dell’aria», inconveniente che l’azienda sarebbe pronta a mitigare con alcune opere. Nessun problema si riscontrerebbe infine sulla qualità delle acque superficiali e sotterranee.

Per la Maxima RW2 srl l’impianto «apporterà notevoli vantaggi dal punto di vista ambientale, energetico e socio-economico, contribuendo alla crescita dell’economia circolare locale». Argomentazioni che non convincono cittadini e ambientalisti, pronti ad esaminare i documenti e inviare osservazioni: «Puntare sulle energie rinnovabili è giusto, ma ogni progetto deve essere valutato con attenzione e insieme ai territori. Il paesaggio va salvaguardato».

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