BARI - Cinque anni e sei mesi di reclusione: è la condanna inflitta nel processo d’appello bis al 20enne Alessio Blasi, accusato dell’aggressione razziale - che è costata un occhio ad un 30enne di origini senegalesi - avvenuta il pomeriggio del 5 aprile 2022. La vittima – hanno ricostruito le indagini e i processi - era in compagnia di due amici e stava entrando nel parco Rossani. Nello stesso istante usciva Blasi con due ragazze e altri compagni. I due si sarebbero probabilmente scontrati e dopo qualche sguardo sgradito e qualche parola di troppo, il 20enne sferrò un pugno al volto al 30enne, facendolo cadere e continuando a colpirlo con calci e pugni, mentre lui e anche alcuni degli amici, soprattutto le ragazze che erano in sua compagnia, pronunciavano frasi razziste come «vattene al paese tuo, negro, prima che ti uccido».
L’imputato avrebbe prima guardato «insistentemente e in malo modo» il 30enne, poi lo avrebbe minacciato e insultato, quindi colpito con un primo pugno facendolo cadere a terra e poi continuando a picchiarlo con pugni e calci, provocandogli la frattura di due costole. Alla identificazione dell’aggressore, che ha subito confessato negando però di aver agito per odio razziale, i poliziotti arrivarono grazie alle immagini dei circuiti di videosorveglianza della zona, al monitoraggio dei profili social delle persone coinvolte e dopo aver ascoltato alcune testimonianze.
In primo grado Blasi era stato condannato a 8 anni di reclusione. La Corte di Appello aveva poi più che dimezzato la pena, infliggendo 3 anni di reclusione per il reato di lesioni gravissime pluriaggravate dall’odio razziale e dalla presenza di minorenni. La Cassazione nei mesi scorsi ha annullato con rinvio la sentenza di secondo grado. Il processo d’appello bis si è celebrato nei giorni scorsi e la Corte ha stabilito la pena - a seguito di concordato - di 5 anni e 6 mesi di reclusione. «La brutale e del tutto ingiustificata violenza utilizzata nei confronti della vittima, esclusivamente per un dichiarato odio razziale, - scrivevano i giudici baresi nelle precedenti sentenze - attesta l’estrema gravità della condotta», tenuto anche conto della «gravità del danno». Blasi, assistito dall’avvocato Maurizio Rogliero, è detenuto per questa vicenda da maggio 2022. La vittima, costituita parte civile con l’avvocato Michele Filannino, nonostante si sia sottoposta a due interventi chirurgici, ha perso la vista da un occhio e per questo dovrà essere risarcita.