BARI - L’amministrazione giudiziaria cui è stata sottoposta l’Amtab, la società di trasporto del Comune di Bari, scadrà il 26 febbraio. Quello stesso giorno il Tribunale per le misure di prevenzione ha fissato una nuova camera di consiglio per per decidere sulla «eventuale proroga» delle misure adottate a corollario dell’inchiesta Codice interno, quella in cui è emerso che alcuni dipendenti della società pubblica, incensurati ma ritenuti vicini al clan mafioso Parisi di Japigia, avrebbero fatto pressioni sui vertici dell’Amtab per ottenere l’assunzione di propri congiunti.
Il caso Amtab è centrale negli accertamenti svolti dalla prefettura sul Comune, e su cui ora il ministero dell’Interno dovrà decidere se disporre lo scioglimento per infiltrazione mafiosa o misure meno invasive tra cui, ad esempio, la sospensione o lo spostamento di dirigenti o il commissariamento di altre aziende comunali ritenute infiltrate dalla presenza dei clan. A maggio l’Amtab si era presentata davanti al Tribunale (presidente e relatore Giulia Romanazzi) per illustrare le misure di self-cleaning messe in atto dopo il commissariamento. Ora i giudici devono decidere se prorogare o revocare: e lo faranno dopo la scadenza del termine assegnato dalla legge al ministero per concludere il procedimento di verifica delle infiltrazioni mafiose in Comune.
C’è però una novità sostanziale. A febbraio 2024 il Tribunale aveva nominato amministratore giudiziale l’avvocato romano Luca D’Amore, cui spetta - tra l’altro - il compito di relazionare ai giudici circa l’andamento della gestione. A novembre D’Amore è stato nominato dal sindaco Vito Leccese amministratore unico dell’Amtab. Il legale rappresentante dell’Amtab, Luca D’Amore, il 26 febbraio dovrà dunque presentarsi davanti al Tribunale per ascoltare la relazione del commissario giudiziale Luca D’Amore: dovrà esporre ai giudici ciò che l’amministratore unico Luca D’Amore ha fatto per risolvere le criticità segnalate dal commissario Luca D’Amore.
All’indomani del commissariamento, e delle polemiche che ne sono nate, l’Amtab aveva proceduto a licenziare le quattro persone arrestate nell’ambito di Codice Interno, che hanno nel frattempo impugnato...