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Bari, insulti razzisti a Dorval: scendono in campo Lega di B e ministro Abodi

 
pierpaolo paterno

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Bari, insulti razzisti a Dorval: scendono in campo Lega di B e ministro Abodi

Una presa di posizione a margine degli insulti razzisti che il centrocampista del Bari avrebbe ricevuto ieri pomeriggio dai supporters emiliani

Martedì 14 Gennaio 2025, 13:54

BARI - «Grazie per il vostro sostegno. Purtroppo, esistono ancora delle persone stupide. Questo sport è troppo bello per essere rovinato da queste persone. Vergognatevi. No to racism». Recita così la «storia» pubblicata nella tarda serata di avantieri da Mehdi Dorval sul proprio account personale Instagram in risposta ai messaggi di solidarietà ricevuti dopo Reggiana-Bari dai compagni di squadra e dai tifosi biancorossi. Una presa di posizione a margine degli insulti razzisti che il centrocampista del Bari avrebbe ricevuto ieri pomeriggio dai supporters emiliani durante la partita della seconda di ritorno al «Città del Tricolore». Circostanza che ha indotto l’arbitro Prontera di Bologna a sospendere il match per oltre sette minuti, dal 37’ al 45’ del primo tempo con appendice di recupero di ben 10’. Interruzione del gioco accompagnata dopo alcuni istanti da una comunicazione dello speaker dello stadio che invitava il pubblico ad evitare intemperanze nei confronti della terna arbitrale (sotto tiro l’assistente Francesca Di Monte). Annuncio, giusto precisare, riferito solo al rispetto della terna arbitrale, senza alcun riferimento a insulti o cori razzisti. Come da regolamento, il gioco è ripreso nonostante l’atteggiamento di alcuni tesserati granata (Lucchesi e mister Viali, entrambi espulsi) non abbiano aiutato a placare gli animi.

Il clima, infatti, si era già reso incandescente dopo che il direttore di gara aveva annullato un gol al granata Portanova (minuto 21) per un pestone di Reinhart su Benali nell’avvio dell’azione all’origine della rete reggiana. Episodio a monte del caos generatosi sugli spalti occupati dai sostenitori di casa con lancio di oggetti sul terreno di gioco, compreso un paio di scarpe dal settore monitorato proprio dalla Di Monte.

Nel mirino dei contestatori pare sia finito anche l’ex arbitro Daniele Orsato, presente sulle tribune del «Città del Tricolore» in veste di Commissario per lo sviluppo del talento arbitrale dell’Aia. Sembra che Orsato sia stato accusato verbalmente dal pubblico in aperta contestazione contro la prova - a loro dire - non ortodossa di Prontera.

Tra le due società, quella granata e quella biancorossa, la prima ad intervenire è stata a caldo la Reggiana. A prendere la parola direttamente in sala stampa, il vicepresidente Vittorio Cattani: «Come reggiano e come vicepresidente della società - ha commentato il dirigente della squadra emiliana - devo dire che c’è una cosa che non mi è assolutamente piaciuta. Non mi riferisco alle scelte arbitrali, ma all’episodio che ha coinvolto il giocatore del Bari, Dorval. Noi non siamo una città razzista. Siamo invece molto sportivi. Reggio è una città che va portata d’esempio, sempre apprezzata anche da parte delle squadre avversarie».

Solo durante la notte, sulle vicende del Mapei Stadium, è giunto l’intervento tardivo del Bari con questa nota social ufficiale: «Ci sono cose che con il calcio e con lo sport non hanno nulla a che fare ed è inammissibile ascoltare ancora insulti xenofobi e razzisti nei confronti di atleti, spesso anche molto giovani. Siamo vicini al nostro Mehdi e a chiunque, in qualsiasi ambito e contesto, si ritrovi ancora oggi a dover subire insulti discriminatori legati al colore della sua pelle, alla sua religione, al suo genere, al suo fisico o al suo orientamento sessuale».

LE ISTITUZIONI Per i fatti di Reggio, la Lega Serie B ha già avviato indagini per identificare e sanzionare i responsabili. Provvedimenti simili saranno presi anche per Brescia-Sampdoria sempre di avantieri e temporaneamente interrotta per episodi di razzismo verso il nigeriano blucerchiato Ebenezer Akinsanmiro. Il caso simile più recente e più eclatante risale a Udinese-Milan di un anno fa. Per i cori razzisti verso il portiere del Milan Maignan fu disposta la chiusura della sola Curva Nord dell’impianto friulano per due turni. In attesa di ufficializzare provvedimenti e sanzioni, la stessa Lega di B ieri ha pubblicato un comunicato di denuncia contro il razzismo «…dopo le vicende incresciose avvenute in due stadi della serie B nel corso della 2a giornata di ritorno». «Il presidente Paolo Bedin - si legge - ritiene che siano comportamenti ormai inaccettabili e che sia necessario investire sulla cultura del rispetto».

«Si tratta di comportamenti ormai inaccettabili - continua il numero uno della Lega di B - oltre che anacronistici, fuori dal contesto sociale nel quale viviamo. Il rispetto della persona, fuori e dentro il campo, è un valore primario e inviolabile che lo sport deve valorizzare, mai calpestare».

Duro l’intervento del Ministro per lo Sport e i giovani Andrea Abodi: ««Quanto accaduto al Mapei Stadium e al Rigamonti non ha nulla a che vedere con lo sport. Il razzismo, l’antisemitismo e ogni forma di odio non si possono tollerare in una società civile - afferma Abodi -. La lotta e il contrasto agli atteggiamenti discriminatori devono essere tempestivi, sistematici ed efficaci. Mi auguro che siano sanzionati i responsabili, e che venga loro applicato anche il ritiro del gradimento da parte dei club. Chi non comprende le regole, deve uscire dallo stadio».

In appendice alle dichiarazioni di Bedin, si precisa che nei prossimi giorni la Lega - insieme all’Associazione Italiana Arbitri e alla Commissione Arbitri Nazionale - andrà a definire un protocollo che disciplini in maniera uniforme l’eventuale fattispecie di cori razzisti durante le partite. La Lega e i suoi club, inoltre, si faranno interpreti nelle prossime settimane di una serie di iniziative volte al contrasto di ogni forma di razzismo, violenza e prevaricazione.

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