BARI - La scorsa settimana la Procura di Bari ha chiuso l’indagine che riguarda Sandro Cataldo, fondatore del movimento politico Sud al Centro sciolto ad aprile poco dopo l’arresto di «Sandrino» e di altre 7 persone. Secondo i pm Claudio Pinto e Savina Toscani anche la moglie, l’ex assessore regionale Anita Maurodinoia, avrebbe fatto parte dell’associazione a delinquere accusata di aver truccato le elezioni del 2020 (Consiglio regionale e Comunali di Grumo Appula) e del 2021 (le amministrative di Triggiano). Meno di una settimana dopo, gli uomini vicini a Cataldo hanno annunciato il ritorno in politica.
«Daremo nuovamente vita - ha detto giovedì Vito Antonio Labianca, uno dei più stretti collaboratori di Sandrino, eletto al Consiglio metropolitano di Bari - al movimento in cui noi e molti di noi si riconoscono, lo faremo senza paura e sempre a testa alta». Nel suo discorso il consigliere bitontino ha citato l’intercalare tipico di Sandrino: «“Ce la faremo” è la frase delle idee e dei principi e dei valori che ci hanno sempre ispirato. Non posso esimermi in questo contesto di rivolgere un saluto e un ringraziamento alla consigliera regionale Anita Maurodinoia per il particolare sostegno e affetto dimostrato in ogni circostanza».
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