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Fa incetta di borse sulla spiaggia di Pane e Pomodoro: ladro seriale fermato sul lungomare a Bari

 
Luca Natile

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Luca Natile

Fa incetta di borse sulla spiaggia di Pane e Pomodoro: ladro seriale fermato sul lungomare a Bari

Bloccato dalla Polizia locale. La refurtiva nascosta sull’auto su viale Traiano

Martedì 23 Luglio 2024, 13:25

BARI - Un cittadino straniero, originario dei paesi dell’Europa dell’Est, è stato fermato dagli agenti della Polizia locale all’esterno del lido Pane e Pomodoro mentre con fare circospetto, sperando di non dare nell’occhio, si allontanava dalla spiaggia tirandosi dietro delle borse che poi si scoprirà erano state appena rubate dal lido. Gli agenti lo hanno seguito fino a un’auto parcheggiata lungo Viale Imperatore Traiano. nel bagagliaio vi erano altre borse con il loro contenuto intatto, «bottino» di diverse scorrerie consumate nella stessa giornata di ieri e probabilmente nei giorni precedenti, tra Pane e Pomodoro e Torre Quetta.

Il presunto ladro non si è reso conto della presenza degli agenti mentre camminava tranquillamente sul marciapiede. La prima segnalazione è partito dal lido più amato (e sorvegliato) dai baresi dove la Polizia locale ha creato una specie un doppio cordone di sicurezza: ci sono gli agenti in borghese tra i bagnanti e poi quelli in divisa che pattugliano i pontili e la zona dell’arenile.

Un ruolo importante nell’organizzazione della sicurezza lo rivestono anche i volontari del Comitato cittadinanza attiva di Pane e Pomodoro, sentinelle preziose, sempre molto accorte nel cogliere situazioni sospette o a rischio e nel segnalarle agli uomini e alle donne alla Polizia locale.

Così quando, ieri mattina, è partito il primo «allert» accompagnato da una accurata descrizione fisica e nell’abbigliamento di quell’uomo sospetto gli agenti non hanno incontrato grandi difficoltà nell’individuarlo e nel pedinarlo fino a quando hanno deciso di intervenire recuperando il maltolto composto da portafogli, telefonini, effetti personali, indumenti.

Accompagnato presso il Comando di via Paolo Aquilino a Japigia, il cittadino straniero è stato sottoposto a fermo mentre venivano eseguiti accertamenti sui possibili precedenti di polizia e giudiziari maturati in Italia e nel suo Paese di origine. La refurtiva è stata restituita ai legittimi proprietari.

Indagini sono in corso per stabilire se l’uomo abbia agito in complicità con altri. Esiste infatti l’ipotesi che dietro le quinte dell’ondata di piccoli furti, scippi e borseggi in particolare ai danni di turisti stranieri possa esserci la regia di un racket della ricettazione.

Il ladro seriale fermato ieri potrebbe appartenere a quella categoria di piccoli malfattori precettati, arruolati e messi nel giro dei furti e del riciclaggio, del reimpiego illecito, del mercato nero.

Non si esclude che egli stesso possa essere un ladro e insieme un ricettatore e che le borse recuperate insieme al loro contenuto siano state portate via da altri «ladri di polli» appartenenti allo stesso giro.

Gente priva di una autonoma capacità di piazzare il bottino raccolto rubando le borse dei bagnanti e che si accontenta di racimolare qualche spicciolo lavorando su commissione e per conto terzi.

Nel giro di questi ladruncoli da spiaggia ci sarebbero anche ragazzi stranieri abituati a vivere di espedienti e pronti a sfidare la sorte per sbarcare il lunario.

Esecuzione rapida, minimo rischio e spese zero. Lo scippo, il borseggio in spiaggia non richiede grande abilità criminale, non obbliga il predone a sviluppare capacità tecniche particolari e dotarsi di costosi «arnesi da lavoro». 

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