BARI - Per la terza volta nelle sette competizioni elettorali con la scelta diretta del sindaco (le altre due sono state nel 2009 e nel 2014), Bari si prepara al ballottaggio che vedrà l’uno contro l’altro il candidato unico di centrodestra Fabio Romito e quello del centrosinistra Vito Leccese che, nel primo turno, si è attestato nettamente sopra il consigliere regionale (48,02% a 29,12%).
E così, da ieri, le due macchine sono ripartite per organizzare le agende di queste due settimane scarse di campagna elettorale. Nel quartier generale di Leccese, il pomeriggio di ieri è stato interamente dedicato all’analisi del voto da parte dello staff politico e di comunicazione, e, in particolare, all’esame delle criticità che hanno impedito al capo di gabinetto uscente del Comune di non vincere al primo turno. Un’attenzione speciale è stata riservata ai due Municipi – ovvero il III e il V - dove non è stata portata al casa l’elezione del presidente e che ugualmente torneranno al voto domenica 23 e lunedì 24. Da quello che emerge, il tanto temuto voto disgiunto si è rivelato più che altro uno spauracchio ma, conti alla mano, Leccese ha preso 3847 voti cosiddetti di opinione ovvero esclusivamente per lui, senza indicazione delle liste, a fronte dei 2141 presi da Michele Laforgia, candidato della sinistra e del M5S. E proprio a Laforgia si guarda con particolare attenzione in questo momento, alla luce, se non proprio di un apparentamento ufficiale, almeno di un accordo in linea con quanto deciso in aprile, dopo l’annullamento delle primarie e con quanto dichiarato dallo stesso Leccese, che ha parlato di coalizione ricompattata «senza vincitori né vinti».
Quindi, come si tradurrà tutto questo in termini di eventi e di campagna elettorale sul territorio? La parola d’ordine resta «continuità» con l’amministrazione Decaro e, in questo senso, provvidenziale sarà la presenza dello stesso sindaco uscente, neo eletto europarlamentare, con quasi mezzo milione di voti. Ma non solo. Resta da valutare – e la valutazione è appunto in corso proprio in queste ore – la presenza di leader nazionali o «di qualche personalità importante» fanno filtrare dallo staff di Leccese: di certo si sta pensando a eventi con nomi di spicco, non baresi, che diano l’idea di una grande comunità politica
I territori dei due Municipi, come detto, saranno particolarmente attenzionati, con un lavoro dedicato che, però, dovrebbe evolversi rispetto al tour della prima fase della campagna elettorale, non foss’altro che per questioni climatiche: l’improvvisa esplosione del caldo renderà impossibile adottare la formula di «Andiamo nei quartieri» con gli eventi mattutini. Dovrebbero essere confermate le passeggiate, ma affiancate anche da eventi pubblici.
In fase di valutazione anche il ruolo dello stesso Laforgia e un suo eventuale coinvolgimento nella campagna. Un passo in avanti, in questo senso, parrebbe essere stato compiuto ieri, quando i due si sono sentiti al telefono, prima che anche lo stesso penalista affrontasse l’analisi del voto con il proprio staff.
E in questa fase di riconciliazione tutta interna al centrosinistra, anche nel Pd gli animi sembrano essersi ammorbiditi, dopo la rottura che aveva portato alcuni esponenti baresi di spicco – tra gli altri Titti De Simone e Nicola Biancofiore - a scegliere di sostenere Laforgia. A tendere una mano il segretario cittadino dem Gianfranco Todaro che spiega che «per chi ha fatto una scelta diversa dal partito, non ci sono vitelli grassi da ammazzare ma le porte sono sempre rimaste aperte».