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Bari, caso Amtab: nascoste in bilancio perdite per 4,2 mln. Gli assunti senza concorso sono costati 700mila euro

 
Massimiliano Scagliarini

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Massimiliano Scagliarini

Bari, caso Amtab: nascoste in bilancio perdite per 4,2 mln. Gli assunti senza concorso sono costati 700mila euro

Tra la fine del 2022 e l’inizio del 2023 la situazione finanziaria dell’Amtab era talmente critica da rischiare di non poter pagare stipendi e tredicesime

Sabato 23 Marzo 2024, 11:10

BARI - Tra la fine del 2022 e l’inizio del 2023 la situazione finanziaria dell’Amtab era talmente critica da rischiare di non poter pagare stipendi e tredicesime. Eppure, per almeno due trimestri del 2022, il presidente uscente Pierluigi Vulcano non aveva approvato le relazioni trimestrali che consentono al Comune di esercitare il controllo sull’azienda dei trasporti: formalmente i bilanci precedenti erano stati chiusi in attivo, eppure al 31 dicembre 2021 c’erano perdite pregresse non ripianate per 4,2 milioni di euro.

Questo è il contesto in cui il successore di Vulcano, l’avvocato Sabino Persichella, a gennaio 2023 aveva recapitato al Comune una nota da far tremare i conti: parlava di «compromesso equilibrio di gestione idoneo a incidere sulla continuità aziendale nell’ipotesi in cui il socio, opportunamente e tempestivamente in questo caso interessato, non provvedesse a intervenire». L’Amtab, insomma, navigava a vista e aveva urgente bisogno di soldi.

La relazione al progetto di bilancio 2022 di Persichella, che si è dimesso nel luglio scorso dopo aver ottenuto dal Comune il riconoscimento degli adeguamenti Istat e la proroga del contratto di servizio, non è mai stata pubblicata e sembrerebbe non essere stata nemmeno messa a disposizione dei consiglieri comunali che l’hanno richiesta. Ma è tra gli atti all’esame del commissario giudiziale Luca D’Amore, nominato dal Tribunale a fronte delle accertate infiltrazioni del clan Parisi che aveva imposto assunzioni in Amtab ai tempi di Vulcano. Dalla relazione emerge, tra l’altro, che nel 2022 il costo del personale era aumentato di 700mila euro per effetto del ricorso massiccio al lavoro interinale: sono le assunzioni a tempo in cui di solito si nascondono i favori alla politica (o anche, come avvenuto in occasione della Fiera del Levante del 2019, le imposizioni fatte dall’azienda al clan Parisi). Nel 2021, del resto, era stato organizzato un concorso per 11 ausiliari della sosta cui avevano partecipato in 2.500: concorso poi non espletato perché l’azienda preferì assumere con una transazione firmata da Vulcano gli 11 addetti che avevano lavorato, come interinali, per il Polipark all’epoca gestito dal Policlinico di Bari. Anche tra quei lavoratori c’erano parenti di politici, così come parente di politici era l’avvocato che li rappresentava.

Questo, insomma, sembra essere il modus operandi interno all’azienda, dove fino al 2022 non c’era un direttore generale e il presidente Vulcano aveva ottenuto tutte le deleghe di gestione con verbale di assemblea dei soci. Persichella aveva provato a cambiare portando dall’esterno due dirigenti (il dg Domenico Mariani si è dimesso l’altroieri), ha cambiato l’agenzia interinale di riferimento dell’Amtab, e prima di andare via ha fatto approvare in cda l’avvio di una due-diligence che poi non è più stata espletata. La Dda di Bari ne ha chiesto conto la scorsa settimana alla presidente Angela Donvito, subentrata a Persichella, sentita come persona informata sui fatti: non sarebbe riuscita a fornire spiegazioni definitive.

Le nuove verifiche effettuate dalla Procura, al momento, non riguardano però gli aspetti contabili e di gestione, per quanto dalle relazioni dell’amministratore giudiziale (che formalmente vengono trasmesse al Tribunale della Prevenzione, da cui D’Amore è stato nominato) potrebbero in astratto emergere criticità in questo senso. La semplice lettura delle note di accompagnamento ai bilanci fa emergere che dal 2017 al 2022 erano state accumulate perdite per quasi 5 milioni. Eppure gli amministratori che si sono via via succeduti hanno sempre dichiarato che non era necessario disporre la riduzione del capitale sociale per perdite, né tantomeno chiedere una ricapitalizzazione da parte del Comune. Persichella invece ha puntato i piedi, ha chiesto i soldi necessari a rimettere in sesto i conti e a garantire l’equilibrio triennale dell’azienda. E poi - evidentemente entrato in urto con il Comune - si è dimesso: il bilancio 2022 è stato approvato a settembre dal cda presieduto dalla Donvito.

Quanto accaduto all’interno dell’Amtab è uno dei punti centrali dell’inchiesta Codice interno della Dda di Bari. Anche per questo la Procura ha chiesto e ottenuto il commissariamento dell’azienda pubblica, infiltrata da esponenti del clan Parisi che riuscivano a imporre assunzioni e avevano un ruolo nella gestione ordinaria. Non è da escludere che la Dda (o anche D’Amore, nell’ambito dei compiti delegati all’amministratore giudiziale) decida di ascoltare Persichella e Vulcano. 

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