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Bari, «L'ospedale Covid in Fiera non è stato smantellato, verrà usato per fiere biomediche»

 
Redazione online

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Bari, «L'ospedale Covid in Fiera non è stato smantellato, verrà usato per fiere biomediche»

Lo dichiara il presidente Emiliano, che ha aggiunto che dal punto di vista delle indagini non ci sono novità rilevanti

Giovedì 22 Febbraio 2024, 15:01

BARI - L’ospedale Covid realizzato in Fiera del Levante, a Bari, «non è stato smantellato e in futuro verrà utilizzato per fiere biomediche. In caso di emergenza, potrà essere riallestito in 72 ore». A dirlo, a margine dell’inaugurazione dell’anno giudiziario della Corte dei Conti, è stato il presidente della Regione Puglia Michele Emiliano. Il governatore ha anche aggiunto che «non ci sono novità» dal punto di vista delle indagini.

La Procura di Bari indaga infatti sulla procedura di affidamento dei lavori e sui costi di realizzazione dell’ospedale, che ammontano a circa 25 milioni di euro, e ha iscritto nel registro degli indagati l’ex dirigente della Protezione civile pugliese Mario Lerario, l’ex rup regionale Antonio Mercurio e Domenico Barozzi, legale rappresentante dell’azienda appaltatrice Cobar. A loro sono contestati a vario titolo i reati di falso in atto pubblico, turbata libertà del procedimento di scelta del contraente e, nel caso di Lerario, di corruzione.

Nel mirino degli inquirenti anche i presunti sprechi sugli affitti che la Regione pagherebbe ancora alla Fiera del Levante, pur essendo la struttura ormai inutilizzata da tempo. Su quest’ultimo punto la finanza, per conto della Procura contabile, ha chiesto documenti sugli affitti pagati per i padiglioni.

BELLOMO: SMANTELLARLO È UN DELITTO AMMINISTRATIVO

«Smantellare completamente l’ospedale Covid della Fiera del Levante» a Bari «che è costato alla collettività 20 milioni, è un vero e proprio delitto amministrativo». Lo dichiara il deputato della Lega, Davide Bellomo, componente della Commissione Giustizia. «La struttura, infatti, a differenza di quello che è accaduto in altre realtà del Paese - sostiene - non è stata pensata come una semplice pannellatura o qualcosa di mobile e, dunque, per sua natura provvisoria.

Demolirla del tutto, quindi, senza prevedere neppure una riconversione nello stesso ambito sanitario, sarebbe un inaccettabile spreco. Tanto più che in era pre-Covid quel padiglione era completamente inutilizzato, infestato dal guano e abbandonato allo scempio più totale. Utilizzare una parte di quegli spazi, invece, per creare oggi una scuola di specializzazione medica o, all’occorrenza, per delle terapie intensive sempre disponibili sarebbe certamente più proficuo e più utile alla collettività. Si eviterebbe così un totale abbattimento che manderebbe istantaneamente in polvere 20 milioni di euro, soldi dei cittadini».

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